Gertrude Bell, l’archeologa che compì un viaggio in Siria

Guest post di Maraina in viaggio  (https://viaggimarilore.wordpress.com/)

La premessa è che mi attira tantissimo la letteratura di viaggio al femminile, soprattutto quella che si colloca tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: all’ epoca era difficile viaggiare per un uomo, figurarsi per una donna. Se sola, poi, non ne parliamo.

Le donne in viaggio hanno sempre avuto due difficoltà: innanzitutto il viaggio in sé; in secondo luogo la difficoltà a far accettare e a far passare come degno di fede il proprio resoconto di viaggio. Molte di loro infatti, convinte dell’eccezionalità della loro impresa, sentivano proprio il bisogno di pubblicare il loro diario di viaggio, col duplice scopo di essere utili ad altre future viaggiatrici, e di potersi mettere sullo stesso livello degli uomini.

Certo chi intraprendeva un viaggio in terra straniera e possibilmente esotica doveva essere donna dalla spiccata personalità, dalle cospicue possibilità economiche e da una forte fiducia in se stessa. E va detto che nel periodo di cui sto parlando non mancano figure femminili davvero di spessore, che si sono distinte anche per la loro capacità di tenere testa e di affiancare uomini in ruoli di potere e di responsabilità.

In questo post voglio parlare di una donna la cui figura mi ha affascinato e mi affascina per più di un motivo: donna viaggiatrice, innanzitutto, innamorata del Medio Oriente e, soprattutto, archeologa.

Gertrude Bell fu la prima Lady di ferro della storia, se vogliamo, o 007 in gonnella, come qualcuno l’ha definita: al servizio segreto di Sua Maestà Britannica, giocò un ruolo chiave negli anni ’20 del Novecento nella spartizione politica del Medio Oriente e nella creazione dello stato dell’Iraq.

Ma prima di tutto fu la prima donna laureata a Oxford, dopodiché, figlia di diplomatici, non ebbe difficoltà economiche per partire alla volta del Medio Oriente. Qui compie dal 1905 fino agli anni ’20 una serie di viaggi che la portano dalla Giordania alla Siria al Libano.

I suoi viaggi sono esplorativi, fa quella che noi oggi chiamiamo “ricognizione archeologica” ovvero si reca nei siti in cui sa che si trovano rovine per documentarli e cerca di individuarne degli altri al fine di condurre sue proprie ricerche archeologiche.

Nel corso dei suoi viaggi scatta foto e scrive lettere e diari. Di tutti, il viaggio che è stato pubblicato, completo delle sue splendide foto, è il “Viaggio in Siria” della primavera del 1911.

Questo è davvero un racconto di viaggio completo. In esso infatti c’è tutto: il diario giorno per giorno, il resoconto degli spostamenti, l’incontro con la popolazione locale – fondamentale data l’ospitalità dei popoli mediorientali e la necessità per lei e per la sua scorta di fermarsi ogni sera – la descrizione dei luoghi, la spiegazione archeologica dei siti, la riflessione personale. E in più le fotografie che completano egregiamente questo straordinario documento.

Lo definisco documento perché la Bell mostra un mondo che solo dopo pochi anni sarebbe stato spazzato via, anche per mano sua. Sono gli anni di Lawrence d’Arabia, e della complicata guerra in cui la Gran Bretagna si volle invischiare per allungare la mano su un territorio che altrimenti rischiava di finire in mano turca.

Sono gli anni in cui ancora convivono nel deserto siriano arabi, ebrei, cristiani, in una situazione di tolleranza, ma di costante guerriglia; popolazioni nomadi e seminomadi, popolazioni che vivono di scorrerie e razzie, estremamente rispettose però di un codice d’onore non scritto e superiore a qualsiasi differenza etnica.

Un mondo che si è totalmente perduto prima della metà del Novecento. Lo stesso dicasi dei monumenti e dei villaggi: il territorio oggi – a maggior ragione dopo la guerra in Siria degli ultimi anni – è totalmente stravolto rispetto al passato ed è estremamente difficile riconoscere nelle fotografie della Bell luoghi esistenti ancora oggi.

Per comprendere la bellezza e il valore del racconto della Bell basta leggere un passaggio tratto dalle prime righe: “Ho desiderato scrivere non tanto un libro di viaggio quanto un resoconto sulle genti che ho incontrato o che mi hanno accompagnato nel cammino e fornire una descrizione del loro mondo, come è e come lo vedono (…) ho intrecciato la trama delle loro parole all’ ordito della strada e ho raccontato le storie che i pastori narravano durante le lunghe ore di marcia per ingannare il tempo, i discorsi intorno al fuoco, nelle nere tende degli arabi…”

Ecco perché ritengo Gertrude Bell una donna, scrittrice, viaggiatrice, narratrice di viaggio da cui trarre grandissima ispirazione: come archeologa ha una sensibilità lucida nei confronti del passato, che non si ferma al “wow” e al bello, ma va oltre, a cercare il senso intrinseco delle cose; come donna sa adattarsi alle peggiori circostanze che l’inverno nel deserto siriano comporta: dormiteci voi in una tenda quando fuori tira una tempesta gelida o peggio ancora nevica.

Come viaggiatrice, lo dice lei stessa e lo conferma la lettura del libro, guarda più alle persone che ai luoghi, convinta che sia nel parlare e nell’ ascoltare l’altro la vera esperienza del viaggio.

Maraina in viaggio

https://viaggimarilore.wordpress.com/

MARAINA IN VIAGGIO

Il mio blog, Maraina in viaggio, nasce ormai 12 anni fa, ha subito qualche vicissitudine nel corso del tempo per cui in questa versione viaggia con me dal 2011. Vi raccolgo i diari dei grandi viaggi all’estero, gli itinerari dei viaggi più brevi, dei weekend e delle gite fuoriporta.

Una sezione è dedicata al turismo culturale, un’altra a tematiche di più ampio respiro, quasi una sorta di “cultura del viaggio” nella quale faccio rientrare la mia sezione di letteratura di viaggio. Anche se si tratta di “semplici” post, dobbiamo sempre tenere a mente chi è entrato nella storia della letteratura di viaggio. E dobbiamo leggerne, tanta.

Se sono stata convincente, mi trovi sul blog

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15 thoughts on “Gertrude Bell, l’archeologa che compì un viaggio in Siria

  1. Una donna da ammirare per tutte noi viaggiatrici. Oggi siamo abituate a poter fare le nostre scelte di viaggio senza troppe limitazioni ma all’epoca richiedeva una passione e un sacrificio inimmaginabili oggi.

  2. Mi hai proprio incuriosita con il tuo racconto e mi sa tanto che lo comprerò. Alla fine è bello poter viaggiare anche con i racconti degli altri !!!

  3. Non conoscevo la sua storia. Mi viene da pensare leggendo che era figlia di diplomatici che è cresciuta in un contesto con ampie vedute, una possibilità sicuramente in più.cimplimeti s lei!

  4. Complimenti Maraina, mi hai fatto conoscere una figura femminile di notevole spessore. Anche io sono davvero affascinata dalla letteratura di viaggio e, se andare in Siria adesso è impossibile, mi immagino che anche all’epoca presentasse grosse difficoltà. Metto il libro nel carrello di Amazon perché mi intriga parecchio!

  5. Complimenti per il post, davvero ben strutturato e descritto nei dettagli. Credo che comprerò questo libro perchè mi hai davvero incuriosito.

  6. Grazie a te ho scoperto una donna che non conoscevo. Noi oggi siamo davvero fortunate, fare le nostre scelte adesso è facile ma senza queste figure non avremmo oggi la facilità di viaggiare che ci accompagna. Sono storie che dovremmo conoscere tutte, grazie mille davvero!

  7. Ho sempre sentito parlare di lei ma non ho mai letto i suoi testi. Se ti interessano le vicende di donne così, cerca la biografia della moglie di Jack London.

  8. Ho visto una mostra su Gertrude Bell e sui suoi viaggi anni fa. Mi aveva colpito moltissimo e me la ricordo ancora. Per questo quando ho visto il tuo post l’ho subito letto. Interessante. Leggerò il libro. Grazie.

  9. A me queste storie di donne viaggiatrici in tempi impensabili ispirano tantissimo. Certo, dispiace che dovessero necessariamente essere benestanti per poterlo fare ma del resto non c’era scelta.

  10. Grazie per questo articolo, non conoscevo Gertrude Bell, ne avevamo solo sentito parlare, ma mi hai incuriosito molto, tanto da approfondire. Amo le donne viaggiatrici del passato, le invidio per aver rotto gli schemi, per aver girato il mondo in periodi in cui non era affatto semplice. Bella la determinazione e la forza di donne come lei, ci insegnano di aver coraggio e affrontare gli imprevisti con tenacia e un passo alla volta.

  11. Una donna da ammirare! Grazie per avercene parlato, sono in fase audiolibri perché passo tante ore in auto, spero di trovare anche questo, anche se capisco che merita moltissimo la versione cartacea/kindle per non perdersi le fotografie!

  12. Avevo sentito parlare di questa donna straordinaria, ma non avevo mai letto nulla su di lei.
    Non sapevo che Gertrude Bell fu la prima Lady di ferro della storia, né che fu al servizio segreto di Sua Maestà Britannica.

    Chissà che emozione essere la prima donna laureata a Oxford! Donne pioniere che ci hanno portato dove siamo adesso.

  13. Non conoscevo affatto questa archeologa esploratrice, perciò ho letto il post con molto interesse. Le storie di donne come lei mi affascinano moltissimo.

  14. Avevo già letto una recensione di questo libro in un altro blog. Devo dire che mi ispira tanto, mi piacciono i viaggi di donne sole e soprattutto mi piacciono le esplorazioni d’epoca, quando il mondo era completamente diverso. Bel post!

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