Slovenia – Le grotte di Postumia

Le grotte di Postumia (Postoinska  in sloveno) sono probabilmente le più conosciute d’Europa, per la loro bellezza e la loro estensione, ma anche per come la loro visita è stata fin dall’800 spettacolarmente attrezzata a servizio di turisti illustri, quali re ed imperatori.

Le grotte dei record

39 milioni di visitatori, 24 km di sentieri sotterranei, 3,7 km di corsa su un trenino, ecco i numeri del percorso turistico, che non delude le aspettative anche di chi, come me, ha praticato speleologia ed è sempre un po’ scettica  rispetto alle installazioni che plasmano gli ambienti naturali ipogei a servizio delle masse di visitatori.

Postojna cave park map

Una  frequentazione antica e una scoperta casuale

Le grotte di Postumia erano conosciute e visitate da molti secoli, se pensate che la scritta più antica che vi troviamo risale al 1213. A fine 1600 già venivano pubblicati i primi libri descrittivi sulle grotte.

Nel 2018 si sono celebrati i 200 anni dalla scoperta della loro  parte più spettacolare. Già prima di questa scoperta le grotte di Postumia erano molto note e l’imperatore austriaco Francesco I con l’imperatrice Carolina Augusta avevano deciso di visitarle; così si erano fatti grandi preparativi per rendere la visita spettacolare, con candele, lanterne e uno striscione di accoglienza.

Ma nell’arrampicarsi sulle rocce per sistemare tutto, alla guida Luka Čeč cadde la lampada, e mentre cercava di recuperarla scomparve per mezz’ora nel buio, tanto da far pensare che fosse accaduto il peggio; ma egli ricomparve raggiante: aveva scoperto casualmente il passaggio per nuovi ambienti, e da lì un percorso che si snodava per decine di km tra amplissime sale ricche di spettacolari concrezioni.

Seguirono scoperte su scoperte e la grotta divenne la nuova meraviglia d’Europa che tutti volevano visitare.

Il trenino sotterraneo

Il percorso era tanto lungo che, per non far stancare  i personaggi altolocati che venivano in visita con vesti spesso alquanto inadeguate, fu realizzata una ferrovia che percorreva il primo tratto di percorso, meno spettacolare, per lasciare poi alla passeggiata solo gli ambienti più belli e interni; la cosa pazzesca era che i primi treni erano a vapore, e quindi alimentati a carbone, e ancora oggi vediamo le pareti delle sale più antiche annerite dal fumo del trenino.

Oggi il trenino a vapore è stato sostituito da un modernissimo ed ecologico trenino elettrico che a ciclo continuo accompagna per un lungo percorso i turisti nel cuore della grotta, facendo risparmiare un po’ di fatica, anche se devo dire che tutto il percorso a piedi non è per niente faticoso, essendo stato creato un anello che non prevede scalini e percorsi in ripida pendenza.

Il trenino sfreccia molto aderente alla roccia e permette di ammirare tutte le grotte vecchie; conviene proprio non alzarsi in piedi per non avere brutte sorprese. Inoltre, creando spostamenti d’aria, il percorso si rivela piuttosto freddo e si rendono utili le pesanti mantelle di lana noleggiabili all’ingresso. Nel percorso pedonale il freddo è meno forte ma siamo comunque sugli 8 gradi con tanta umidità.

Tra percorso in trenino e percorso a piedi la visita, obbligatoriamente guidata con una buona organizzazione che a tutte le ore divide per gruppi linguistici  compreso l’italiano,  dura circa un’ora e mezzo senza fatica. Mi raccomando però scarpe comode antiscivolo!

L’illuminazione elettrica

Un’altra curiosità storica delle grotte di Postumia è che già nel 1884 (anche qui in occasione della visita di un imperatore, questa volta Francesco Giuseppe) vi fu portata dentro l’elettricità, prima ancora che a Lubiana, lasciando tutti a bocca aperta. L’illuminazione rimane però tuttora molto discreta, senza luci colorate che deturpano altre belle grotte come quelle di Frasassi.

Pensate lo stupore dei visitatori alla vista di una delle più grandi sale delle grotte di Lubiana, la “sala da ballo”, alla luce di uno spettacolare gigantesco lampadario di Murano, che ancora si può ammirare. Oggi ci sono nelle grotte 483 luci che fanno cogliere tutti i dettagli lungo il percorso turistico, e altre se ne aggiungono nei periodi delle feste.

Dalla profondità dei tempi

Il terreno intorno a Lubiana è carsico, nella roccia calcarea i fiumi sotterranei hanno nei millenni scavato le cavità e trasudato acqua calcarea dalla volta degli ambienti cavi dopo essersi infiltrati nelle microfratture delle roccia, creando un mondo parallelo di stalattiti, stalagmiti, colonne.

Un complesso di grotte come quello di Postumia si è formato lentamente, con un lavoro silente della natura non solo dalla profondità della terra, ma anche dalla profondità dei tempi. La crescita media si una stalagmite o stalattite è di un millimetro ogni 10 anni, dunque per creare una stalattite possono volerci decine o centinaia di migliaia di anni. Ecco, questo contribuisce a farci sentire ancora più piccoli in mezzo a queste rocce.

Volendo dare un approssimativo calendario, 70 milioni di anni fa’ si formarono le rocce  calcaree, 3 milioni di anni fa’ si crearono le grotte. Vi sono, nella parte non turistica, delle concrezioni che hanno mezzo milione di anni.

Il grattacielo, i giganti e il Calvario

Fa quasi sorridere, alla luce di questi numeri, l’età della stalagmite  più grande  che si incontra nel percorso turistico, un gigante di 16 metri, detto “il grattacielo”,  che ha solo 150.000 anni di età.

Il grattacielo ha dei fratelli per così dire minori nella stessa sala, “i giganti”, stalagmiti poderose che formano quasi un bosco e si allungano sempre più impercettibilmente fino a che arriveranno un giorno al tetto delle grotta.

Le grotte di Postumia sono a più livelli, proprio sopra i giganti e il grattacielo sorge sotto ad una montagna sotterranea, il monte Calvario, in una sala creata dal cedimento di una parte del tetto di un livello della grotta. Le dimensioni del Calvario sono  tali che nella sala entrerebbe un’intera cattedrale.

Il ponte russo e la sala del Paradiso

Dopo la salita iniziale del Monte Calvario, attraversiamo il ponte russo, di cemento sospeso sugli abissi , costruito dai prigionieri russi durante la prima guerra mondiale; il ponte conduce alla sala del Paradiso, il cui nome vi dice tutto sulla sua bellezza, e che presenta una varietà di forme di diversi colori;

Abbiamo la “sala bianca” in cui prevale il candido del quarzo; invece la “sala rossa” deve il suo colore alla prevalenza dei materiali ferrosi. Pian piano, quasi senza accorgersene e inevitabilmente perdendo il senso dell’orientamento, si scende fino a toccare il punto più basso della visita, 100 metri sotto il livello del suolo.

Il brillante e gli spaghetti

Come al solito nelle grotte si gioca una partita tra la natura e l’uomo, a chi sia dotato di maggiore fantasia: la prima si sbizzarrisce nelle forme più varie a cui gli uomini danno nomi altrettanto bizzarri.

“Il brillante” delle grotte di Postumia è un gioiello assai esclusivo e abbastanza vistoso, che è diventato il simbolo delle grotte che si ritrova in tutte le immagini. Si tratta di una stalagmite di 5 metri, di bianchissimi cristalli luccicanti, creati dall’acqua che per la particolare composizione della roccia sovrastante, deposita uno strato di calcite sulla formazione.

Si può notare la differenza con un’altra grande colonna che sta a fianco, ed è di colore completamente diverso, rosso.

Un’altra sala è invece tutta stalattiti sottili sottili che pendono dal soffitto e che sono state simpaticamente denominate “gli spaghetti”, solo un tantino indigesti da mangiare.

crediti foto: https://www.postojnska-jama.eu

Tra le altre sale vi è la “sala gotica”, con dentro una concrezione che per i suoi pinnacoli è stata nominata il duomo gotico, dove sono stati trovati i resti di in orso spaeleus.

Vi è poi la “sala dei congressi”, rinominata in seguito la “sala da ballo”, così vasta da potervi svolgere moltissime manifestazioni, approfittando di un ambiente unico al mondo. Dei suoi lampadari vi ho già parlato.

Il proteus, piccolo drago cieco

Le grotte di Postumia hanno una piccola fauna sorprendentemente varia (84 specie tra terrestri ed acquatiche), che si può scoprire grazie ad un biglietto combinato col piccolo museo dotato di vasche e terrari dove si possono ammirare tutti i piccoli abitanti. Naturalmente non vi sono chances di scoprire da soli tutti questi animaletti durante il percorso nella grotta, e quindi il vivaio va assolutamente visitato.

La vera star, conosciuta in tutto il mondo, è il piccolo drago cieco, il Proteus Anguinus, un animaletto  che vive solamente qui e che ha alcune caratteristiche sorprendenti. E’ un anfibio lungo dai 25 ai 35 cm, è di un colore lattiginoso senza pigmento protettivo della pelle, come se fosse un piccolo drago albino. Nei millenni si è adattato perfettamente a vivere al buio ed ha sviluppato ciò che gli serviva a questo scopo, eliminando ciò che era inutile, come ad es. la vista.

Vive anche 100 anni ed ha un metabolismo bassissimo, tanto che può restare senza mangiare anche per alcuni anni; normalmente mangia gamberetti, vermi,  e persino piccole lumache.  Non è certo una bellezza, ma fa tenerezza questo piccolo drago  rannicchiato e indifeso, e quando vi fu l’evento della nascita dei “piccoli di drago” vi fu una vera e propria mania internazionale.

Nel vivaio il proteus è esibito nelle vasche per un periodo limitato di tempo e poi rimesso in libertà. Lì è tenuto al buio, e si può illuminare temporaneamente con una pallida luce azzurrognola, a patto di riuscire a scovarlo tra le rocce.

I souvenir

Fuori dalle grotte è tutto un susseguirsi di bancarelle dove tra libri e dvd sulle grotte, minerali di tutti i tupi, merchandising con il marchio delle grotte, francobolli commemorativi, miele e grappe, artigianato in legno, il protagonista principale, manco a dirlo, è proprio il proteus diventato un peluche dall’incarnato color pelle pallida, di tutte le dimensioni. Ma poi uno come ci gioca con il proteus?

Crediti foto: https://www.postojnska-jama.eu

Il castello di Predjama

A pochi chilometri dal parco delle grotte di Postumia, a Predjama sorge un altro complesso di grotte, certo meno spettacolari, ma comunque interessanti.

Soprattutto imperdibile è il romantico castello che sorge sfruttando da un lato la cavità di una grotta alta sulla montagna, su uno strapiombo di 123 metri, praticamente inespugnabile, e dotato di una serie di tunnel che lo collegano alla grotta sottostante come via di fuga. Al suo interno certo le esigenze difensive comprimevano un po’ la comodità, ma da fuori il colpo d’occhio estetico non è niente male.

Il castello di Predjama, da 800 anni affascina con la storia del cavaliere ribelle Erasmo da Predjama, che riuscì a resistere all’assedio dei soldati dell’imperatore per più di un anno.

Il castello di Predjama è stato considerato uno dei 10 castelli più affascinanti d’Europa.

Dove andare da Postumia

Postumia e Predjama valgono in viaggio a sè, ma se vi chiedete cosa fare in abbinata, ricordiamo che Postumia si trova a 55 km da Lubiana, neanche un’ora di viaggio, e ancora meno dalla frontiera italiana. Quindi è la tappa ideale da fare in una giornata  nell’andata o ritorno verso la capitale slovena. Ma non deluderebbe nemmeno fermarsi qui per un intero week end, ad es. andando a visitare gli allevamenti dei famosi cavalli di Lipica (cavalli lipizziani) o rimanendo a fare trekking tra queste montagne che sono molto belle.

 

4 thoughts on “Slovenia – Le grotte di Postumia

  1. Le Grotte di Postumia e il castello di Predjama sono state le prime tappe di un piccolo tour della Slovenia che ho fatto due estati fa. Mi sono piaciute immensamente, entrambe molto scenografiche!

  2. Devo ammettere che sono delle grotte davvero incredibili e meravigliose. Io soffro un po’ di claustrofobia ma forse il trenino è abbastanza fattibile anche per una come me!

  3. Questa è una zona che vorrei visitare nel 2020. Imperdibili le tappe alle grotte e al castello. Mi segno tutti i tuoi consigli.

  4. Sono stata alle grotte e al castello mille mila anni fa quando ero ancora fidanzata (tra un po’ festeggio il venticinquesimo e ti faccio fare il conto). Mi ricordo che erano le prime grotte che visitavo e ne ero rimasta affascinata. Ma allora non sapevo ancora che sarebbero state tra le più belle che avrei mai visto. Ora ci tornerei volentieri, per godermele di più.

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