Libero dall’incantesimo di gelo di Elsa, immagino Arendelle rivivere in una lunghissima giornata estiva di sole sotto le fattezze di questa vivace città anseatica, situata su uno splendido tratto di mare della costa occidentale della Norvegia, tra due dei più bei fiordi, l’ Hardangerfjord e il Sognefjord, circondata da alte montagne verdi di pini e vegetazione nordica.

Chissà se i creatori del regno di Arendelle che abbiamo amato e sognato nel capolavoro di Disney, Frozen, si sono ispirati alla magia di Bergen; comunque, libero dall’incantesimo di gelo di Elsa, immagino Arendelle rivivere in una lunghissima giornata estiva di sole sotto le fattezze di questa splendida città, già un tempo capitale della Norvegia. Certamente la location naturale è una delle più straordinarie al mondo: su uno splendido tratto di mare della costa occidentale della Norvegia, tra due dei più bei fiordi, l’ Hardangerfjord e il Sognefjord, circondata da alte montagne verdi di pini e vegetazione nordica,
Bergen non vuole essere da meno del paesaggio che la circonda; i suoi colori, le sue casette anseatiche da favola, la vivacità dei suoi mercati, delle sue piazze piene di fiori, delle sue vie festose e tranquille, la rendono una città incantevole, un posto bellissimo dove passare una vacanza, provare per credere, perchè ci sono città altrettanto belle e più monumentali, dove però non si respira l’atmosfera felice di Bergen. L’UNESCO la pensa come me, visto che Bergen è stata dichiarata patrimonio dell’umanità.
A Bergen bisogna arrivare in aereo e ripartire in treno, o viceversa, perchè non ci si può privare dello spettacolo offerta da entrambi i mezzi di trasporto. Arrivando con l’aereo, ad es. dalla Svezia, si sorvola tutta un’incredibile trina di costa frastagliata, di fiordi che si insinuano nella terra verde, di montagne a picco sul mare la cui cima rimane coperta dalle nuvole. Lasciando invece Bergen alla volta di Oslo
con il treno si percorre uno dei tratti di ferrovia più belli del mondo, con i vagoni che si inerpicano su fra le montagne, i laghi,
costeggiano corsi d’acqua e fiordi, attraversano verdi valli e rarissimi centri urbani, in un viaggio molto più lungo di quello che si farebe in aereo, ma ne vale proprio la pena; tra parentesi, se avete bambini (come la mia Giulia di 2 anni e mezzo) chiedete il vagone family, dove potranno saltellare e arrampicarsi, leggere e guardare la tv in uno spazio morbido a loro dedicato.
Se potete alloggiate nella zona di Bryggen, per essere subito immersi nel cuore della vita di Bergen, ma considerate che la città non è grande e passeggiare è molto
piacevole, quindi tutto il centro è perfetto come base di sistemazione; Bergen, come tutta la Norvegia, non è economica, ma non si può fare a meno di “investire” in qualche memorabile cena di pesce fresco e crostacei, magari per il pranzo si può optare per un rifornimento nei molto meno cari e rifornitissimi supermarket aperti fino a notte.
L’attrazione più straordinaria di Bergen è certamente Bryggen, il quartiere anseatico sulle rive del porto di Vagen, Sul molo si affaccia e si riflette nell’acqua una lunghissima fila di casette
risalenti all’epoca della lega Anseatica, quando Bergen era una città importante nel nord, soprattutto come centro commerciale per l’esportazione di pesce essiccato, per tutto il medioevo. Tante case di legno sono andate bruciate più volte, e sono sempre state sapientemente ricostruite esattamente come erano, e così tutto il quartiere ha un impareggiabile fascino da favola. Sul Bryggen e sugli affscinanti vicoli che da lì si dipanano, stretti tra le case di legno, si trovano tanti be
i negozi che definire di souvenir sarebbe assolutamente riduttivo: vi si trova il meglio della produzione artigianale tipica, di grande qualità. Qualche esempio? Maglioni norvegesi autentici, di quelli che durano una vita e scaldano davvero, gioielli d’argento e pietre preziose originali ispirati ai motivi vichingi, lavorazione delle pelli di renna (e ahimè anche di foca e persino d’orso), articoli di design, raffinate decorazioni natalizie. E poi anche souvenir e basta, come gli omnipresenti troll. Sul Bryggen si affacciano anche molti attraenti ristoranti. In fondo al Bryggen c’è
il palazzo di pietra di Hakonshallen, un salone cerimoniale gotico che è considerato il maggiore edificio civile norvegese medievale. Dall’altra parte della strada, le banchine del molo sono sempre pullulanti di navi e yacht che scaricano merci e passeggeri, e spesso sono attraccate anche delle grandi imbarcazioni a vela da sogno, che tra l’altro offrono ai giovani l’opportunità a prezzi abbordabili di indimenticabili crociere scuola. Sul molo un monumento creato da una mina marina inesplosa, ricorda che la guerra è arrivata anche in questi sereni luoghi.
Sulla piazzetta al termine del porto turistico, Torget, c’è un’altra imperdibile attrazione: il mercato del pesce, riconoscibile da lontano dalle tende tutte rosse dei suoi ombrelloni. Nel mercato del pesce si compra e si mangia, anche e soprattutto seduti ai tavoli di legno che affiancano gli stand: pesce freschissimo di ogni tipo, aragoste, gamberi rossi crudi o cucinati, g
ranchi giganti (ma proprio giganti) che si possono ammirare ancora vivi in grandi acquari, carne di balena (assaggiata: ottima, sa di filetto di manzo), ma anche salumi di alce, renna, balena, da portarsi via come ricordo per stupire gli amici, e tantissimi frutti di bosco, soprattutto mirtilli e lamponi, di stretta produzione locale. Visto che la fortuna di Bergen ruota intorno al pesce, non poteva mancare un museo unico nel suo genere, il Museo norvegese
della pesca, dove è esposto tutto ciò che si può immaginare circa l’arte dei diversi tipi di pesca nella storia.
Dalle parti del Bryggen ci sono anche diverse chiese interessanti, prima fra tutte la Mariakirken, che risale addirittura all’XI secolo, ed era la chiesa dei mercanti, ed ha molto fascino, con quella sua struttura in pietra grigia.
D
al mercato del pesce si può continare la passeggiata verso il centro, e perdersi per le eleganti e colorate strade ricche di negozi e monumenti; fra le varie strade, con le spalle al mercato vi consiglio di percorrere a sinistra la lunga Strandgaten, fino ad arrivare all’acquario che è proprio da visitare, e poi tornati indietro, girare a destra fino ad arrivare alla grande piazza con il lago su cui si affacciano il Kungstmuseum e la Kungsthall; davanti alla piazza c’è un’altra piazza con un romantico gazebo tutto circondato da incantevoli aiuole fiorite, e prima ancora un bel viale pedonale con il monumento-fontana a Grieg, il più famoso musicista norvegese che era proprio di Bergen, irrispettosamente scalato dai bambini. Da non mancare perchè costruito in un particolare stile liberty, il Nationale Scene, il primo teatro nazionale norvegese. Il panorama della manifestazioni artistiche dell’estate di Bergen è molto ricco, io ho potuto gustare un bellissimo c
oncerto in piazza gratuito della filarmonica per festeggiare la mezza estate. C’è una gran varietà di musei per tutti i gusti, ma due giorni sono troppo pochi e il posto troppo bello. Un caratteristico trenino rosso ci guida alla scoperta della città e poi si inerpica sulla costa della montagna per poter ammirare i verdi dintorni di Bergen.
Una piacevole escursione può essere fatta, con gli autobus di linea urbana, a Gamle Bergen, una collina su cui è stata
ricostruita la vita dell’antica Bergen, un museo all’aperto con tante casette colorate di legno, ammobiliate come dovevano essere un tempo, con gli ogetti di vita quotidiana dei vari mestieri e scorci molto suggestivi (nonchè tanti gatti molto socievoli).
Ma la vera chicca, a cui dedichiamo quasi una giornata, è l’ascensione con la storica funicorare Fløibanen, nata nel 1918 e più volte r
icostruita, fino alla cima del monte Fløyen, a 320 metri di dislivello a picco sulla città. Un consiglio, non lasciatevi invogliare dalla scritta del bar di fronte alal funicolare che vi invita a risparmiare la fila per il biglietto acquistandolo lì: costa quasi il doppio, mentre la fila dura pochi minuti. In cima al Fløyen lo spettacolo della vista di Bergen, dei fiordi e delle
montagne è mozzafiato, e vale la pena sedersi per un po’ semplicemente a guardare e a riempirsi gli occhi di verde e di azzurro. Poi, una volta rilassati, si va a scopirere le tante attrazioni della montagna. Per i più piccoli c’è un parco giochi attrezzatissimo, come ce lo sognamo in Italia, per i più grandi un parco avventura dove ci si può lanciare tra le cime degli alberi con la tirolesa, per tutti un “parco dei troll”, con le simpatiche creaturine piazzate tra e là nella vegetazione (un cartello raccomanda di non nutrire i troll!) e soprattutto tanti sentieri nel bosco, tra abeti e cespugli di mirtilli e lamponi da cogliere lungo il cammino.
Insomma, mare e montagna insieme, e sole e temperatura gradevolissima a questa latitudine. Non capita spesso, vero?
Quanto a me, non vedo l’ora di tornare d’inverno per scoprire il seguito della favola, magari su questa slitta.
10 COSE DA NON PERDERE A BERGEN
1) Passeggiare sul Bryggen, il vivacissimo quartiere anseatico sul porto e fare centinaia di foto
2) Aggirarsi sul molo e ammirare i supervi velieri che spesso vi attraccano
3) Cenare al mercato del pesce con granchio gigante, gamberi e carne di balena
4) Acquistare un autentico maglione norvegese
5) Salire con la funicolare sul monte Fløyen, passeggiare tra i troll, raccogliere mirtilli e lamponi
6) Bighellonare nel piacevolissimo centro storico scoprendo palazzi e monumenti e facendo un po’ di shopping
7) Visitare l’acquario e il museo della pesca
8) Girare la gittà col trenino turistico rosso
9) Ammirare con un battello uno degli splendidi fiordi intorno a Bergen
10) Al termine, prendere il treno per Oslo tra montagne, valli e corsi d’acquag(21196656)a(2775940)141437056)