Shanghai a luglio si presenta come una metropoli vibrante e piena di energia, ma calda e umida. Nel mio caso, però, l’ingresso in città è stato particolare: un tifone in corso e l’allerta tsunami dovuta a un terremoto nella lontana Kamčatka, che aveva costretto all’evacuazione oltre 200.000 persone nelle zone costiere.
Appena messo piede fuori, sul lungofiume dove il panorama di grattacieli illuminati richiama frotte di turisti, il vento e la pioggia sferzavano con tale forza da infradiciarmi fino al midollo: nessun ombrello o tettoia sembrava offrire riparo. Eppure, come spesso accade in Asia, la natura si è placata quasi all’improvviso. Il giorno dopo il sole brillava alto, i cittadini erano tornati alle loro case e Shanghai riprendeva a vivere come se nulla fosse mai accaduto.

Shanghai del resto è molto efficiente e controllatissima. Già all’aeroporto la grande massa di viaggiatori stanieri in arrivo è stata filtrata in tempi record al controllo doganale, con lettura automatica del passaporto e tanto di istruzioni declamate ad alta voce dal software in italiano. Per strada poi ogni tanto ti accorgi di un flash di telecamera, praticamente non si muove foglia senza che venga schedata e monitorata. Un po’ dà sicurezza e un po’ inquieta.
Il Fairmont Peace Hotel
Per fortuna durante il tifone il mio rifugio non è stato un hotel qualsiasi ma il Fairmont Peace Hotel, un’icona storica della città, affacciato direttamente sul Bund e su Nanjing Road. Costruito nel 1929, è stato a lungo il cuore della vita mondana di Shanghai: artisti, diplomatici e celebrità hanno varcato le sue porte, trasformandolo in un punto di riferimento internazionale.

Le sue sale art déco riportano a un’epoca di splendore cosmopolita, mentre dalle finestre si gode di una vista mozzafiato sul fiume Huangpu e sui futuristici grattacieli di Pudong.
La Shanghai Tower e lo skyline di Shanghai
Alcuni grattacieli, tutti conccentrati in un’area, sono davvero altissimi. Il più alto è la Shanghai Tower, con i suoi 632 metri e ben 128 piani. E’ stato costruito nel 2015 ed è attualmente il secondo edificio più alto al mondo dopo il Burj Kalifa di Dubai. Ma un record continua a detenerlo, quello della piattaforma più alta aperta al pubblico, situata al 118° piano. La sua forma a spirale è progettata per ridurre la resistenza al vento e simboleggia il dinamismo della Cina Moderna.

Di notte, lo skyline illuminato di Shanghai sembra quasi una scenografia da film di fantascienza, in contrasto con l’eleganza senza tempo del Peace Hotel.

Il Bund e la sua solennità
Passeggiare lungo il Bund è come camminare dentro un libro di storia architettonica. Le facciate dei palazzi coloniali, che un tempo ospitavano banche, consolati e grandi compagnie commerciali, si stagliano contro il cielo con la loro austerità europea.

Dall’altro lato del fiume, Pudong scintilla di luci moderne: due mondi si guardano e si sfidano attraverso l’acqua. È qui che Shanghai mostra con più chiarezza la sua doppia anima, sospesa tra passato coloniale e futuro ipertecnologico.
Lo Shopping in Nanjing Road
Proprio all’inizio del Bund si apre Nanjing Road, la via dello shopping più famosa di Shanghai e una delle più affollate al mondo. È qui che la città si mostra nella sua veste più commerciale e divertente. Non si tratta solo di negozi: è un universo di attrazioni pensate per stupire.

Nel museo del cioccolato, ad esempio, si possono ammirare monumenti, automobili, barche e animali riprodotti in scala reale con cacao, prima di essere inghiottiti da un enorme emporio di praline e dolciumi, irresistibile per chiunque.

Poco più in là, una gioielleria accoglie i clienti con un corridoio scenografico sormontato da un drago-serpente che pende dal soffitto e sputa fumo bianco, creando un’atmosfera teatrale. In un altro negozio, un automa che sembra una donna in carne e ossa prepara dolci tradizionali davanti agli sguardi increduli dei passanti. In un altro locale si possono appendere alle pareti cuori di legno con desideri, prima di arrivare ai vari stand di souvenir.

Camminare lungo Nanjing Road significa lasciarsi travolgere da un flusso di luci, voci e invenzioni commerciali che mescolano consumismo e intrattenimento, trasformando lo shopping in una vera esperienza giocosa.

Un itinerario tra storia, modernità e cultura pop
Dal Bund è facile lasciarsi guidare dal fiume e dalla curiosità. Attraversandolo, ci si ritrova nel cuore di Pudong, tra torri che sembrano sfidare la gravità: la Shanghai Tower, che si avvolge verso il cielo, e la Oriental Pearl Tower, con le sue sfere luminose dal gusto rétro-futurista. Tornando indietro, lo sguardo incontra i palazzi coloniali che raccontano un passato internazionale, quando Shanghai era divisa in concessioni straniere.

I giardini Yu
Io mi sono avviata verso ii Giardini Yu, che accolgono con padiglioni, ponticelli e stagni, un’oasi che dovrebbe trasportare nella Cina classica.

Oggi, però, tra le architetture tradizionali spuntano allestimenti di cartone che riproducono scene tratte dai manga: un segno dell’amore dei giovani per la cultura giapponese, tra cosplay, gadget e fumetti che hanno ormai invaso la vita quotidiana.

Anche intorno ai giardini Yu ci sono palazzi costruiti in stile tradizionale; alcuni sono centri commerciali in uno dei quali si trovano negozi di artigianato tipico (es. giada e perle) e di antiquariato. Qui ho degustato dei raffinati tè cinesi di diversi tipi, ciascuno con le sue proprietà per la salute e adatto ad un certo periodo dell’anno.

L’edificio della prima riunione del Partito comunista Cinese
Non lontano si trova l’edificio che ospitò la prima assemblea clandestina del Partito Comunista.

Oggi è un museo che raccoglie cimeli del comunismo e dei suoi fondatori, ma anche se formalmente è oggetto di grande rispetto tanto che curiosamente non si può andare con le infradito, più che un luogo di memoria politica appare come un simbolo disincantato: alle uscite si vendono souvenir e gadget rossi, segno di come il comunismo a Shanghai sia ormai ridotto a merce da banco.

La Concessione Francese: eleganza europea in salsa cinese
Camminando poi verso la Concessione Francese, sembra quasi di cambiare continente. Strade alberate, caffè con tavolini all’aperto, boutique raffinate e ville in stile coloniale creano un’atmosfera intima e sofisticata.

Qui la città rallenta, e per un attimo ci si dimentica del rumore dei clacson e dei grattacieli. È una Shanghai diversa, quasi bohémienne, che conserva tracce della sua anima internazionale e cosmopolita.

Il Museo di Shanghai
Il mio percorso avrebbe dovuto portarmi anche al celebre Museo di Shanghai, che custodisce una collezione di oltre 120.000 antichità cinesi, ma non ci sono riuscita: per entrare occorre prenotare i biglietti almeno un mese prima. Una piccola frustrazione che racconta bene il ritmo della città, sempre avanti, sempre programmata, senza spazio per l’improvvisazione.

Sapori intensi e contraddizioni a tavola
Scoprire Shanghai significa anche assaggiare la sua cucina. I celebri xiao long bao, ravioli al vapore ripieni di brodo, sono una vera delizia, così come il pesce d’acqua dolce cucinato con salse agrodolci. L’ho assaggiato in un ristorante raffinatissimo vicino al bund. con tanto di cameriera dedicata e servizio davvero impeccabile. che mi ha fatto valutare in maniera nuova la cucina cinese.
Ma la tavola di Shanghai non è fatta solo di raffinatezze: spesso bisogna fare i conti con standard di servizio e igienici che lasciano a desiderare, soprattutto nei ristoranti medi, dove trovi i set di piatti e bicchieri di plastica che vengono risciacquati in grandi bacinelle comuni. Un’esperienza gastronomica che si alterna tra entusiasmo e cautela, proprio come la città stessa, che alterna lusso e caos con la stessa naturalezza.
Il Tempio del Buddha di Giada
Per ritrovare spiritualità e raccoglimento ho visitato il Tempio del Buddha di Giada, uno dei luoghi più venerati di Shanghai. Costruito all’inizio del Novecento, custodisce due splendide statue di giada bianca provenienti dalla Birmania, raffigurazioni del Buddha che colpiscono per la serenità dei volti e la raffinatezza delle incisioni.

L’atmosfera qui è completamente diversa dal caos della città: incensi che bruciano, pellegrini che pregano, monaci che intonano mantra. È un luogo che permette di toccare con mano la spiritualità cinese e che offre un contrappunto prezioso alla frenesia di Pudong o di Nanjing Road.

Le luci della notte e il silenzio improvviso
Al calar della sera, lo spettacolo più affascinante è quello delle luci. I grattacieli di Pudong si accendono di colori, riflettendosi sul fiume come in un gioco di specchi infiniti. Sul Bund migliaia di persone si accalcano per immortalare lo skyline, vivendo quell’ora magica sospesa tra antico e futuro.
Poi, improvvisamente, alle 23 in punto, accade qualcosa di inaspettato: tutte le luci si spengono, in simultanea, e la città resta avvolta in un buio compatto. I turisti spariscono rapidamente, e in pochi minuti le strade si svuotano, lasciando spazio a un silenzio irreale.
Una città che rispecchia se stessa
Forse è questo il vero volto di Shanghai: una città che vive di contrasti, che corre veloce, che alterna bagliori accecanti a momenti di oscurità. Io stessa l’ho conosciuta così, passando dalla violenza del tifone al sole limpido del giorno dopo, dalla confusione dei manga nei giardini Yu all’eleganza intatta del Fairmont, dal caos dei ristoranti affollati al silenzio improvviso delle notti spente.

Shanghai è un po’ la Milano della Cina, estremamente efficiente, in perpetuo mutamento, più interessata agli affari che all’ideologia, al contrario di Pechino in cui si sente il peso della presenza del potere politico centrale. Però anche a Shanghai alcune idee sono chiare: grande soddisfazione per la riunificazione di Hong Kong e Macao, mentre laconicamente Taiwan “non ancora”.

Shanghai non è una città facile da definire, ma forse proprio per questo è impossibile da dimenticare. La sua energia e la sua capacità di reinventarsi di continuo lasciano un segno , come la scia luminosa che i suoi grattacieli proiettano sul fiume prima di sparire, puntuali, allo scoccare delle undici. E Shanghai Cenerentola va finalmente a riposarsi.
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Per approfondire le cose da fare durante il vostro viaggio a Shanghai potete visitare il sito ufficiale
