Guida al viaggio con il gatto

Il gatto non è un cane. Anche se ti segue per tutta la casa proprio come un cagnolino, la differenza con il cane emerge tutta al momento delle vacanze: quando si tratta di viaggiare il gatto non è felice e non è adattabile, specie se si tratta di cambiare tanti alberghi o di fare lunghi spostamenti. Il gatto è un filosofo,  viaggia con la mente, sogna avventure di caccia alle farfalle mentre sembra sonnecchiare annoiato; il gatto ama, anzi adora la sua casa, i suoi spazi marcati quando va bene di soli ferormoni impercettibili all’olfatto umano, la sua poltrona calda, la sua cassetta per i bisognini. Ogni viaggio è un piccolo trauma, a partire da quello di poche centinaia di metri per andare dal veterinario. Avete presente che cosa può combinare un gatto che non vuole entrare nel suo trasportino?

Se via allontanate per pochi giorni, un gatto spesso è felice di rimanere a casa, se c’è una persona di fiducia che può andare ad accudirlo, dargli da mangiare, mettergli acqua fresca, spazzolarlo, pulire la sua lettiera, farlo giocare un po’.

Esistono anche sistemi che permettono una certa autonomia, come distributori di croccantini a timer, dispenser di acqua che durano anche 10 giorni, lettiere autopulenti come la catomatic, ma io non lascerei un gatto da solo per tanto tempo, primo perchè questi oggetti, come tutti gli elettrodomestici, possono rompersi, e secondo perchè il gatto, specie il gatto di casa, è un essere profondamente sociale e si intristisce a stare da solo per tanto tempo.

narcisaEsistono anche pensioni per gatti, ma il mio consiglio è di evitarle assolutamente. Intanto non evitano il trauma dell’abbandono della casa, e poi sono rischiosissime per la salute del micio. Non parlo di pulci o altri parassiti, ma di malattie più serie che derivano dalla promiscuità con altri animali, magari inconsapevoli portatori sani. Pensate che nelle esposizioni feline ogni allevatore passa molto tempo a disinfettare accuratamente la gabbia dell’esposizione e non permette ai visitatori di accarezzare il micio se ne ha toccati prima altri, e i giudici stessi si disinfettano bene prima di prendere tra le mani un nuovo esemplare. Tutto questo nelle pensioni per gatti non avviene, e quindi meglio eventualmente affidarsi ad un singolo che prende in consegna il gatto senza avere a sua volta altri gatti in casa.

Ma se la premessa sulla sedentarietà del gatto era doverosa, questo non significa che un gatto non possa essere educato a viaggiare e che non ci siano degli accorgimenti che possono rendergli gradevole il viaggio. Per un periodo della mia vita ho avuto la passione dell’allevamento felino, in particolare di quei deliziosi tondi gattoni grigi che sono i british shorthair (nelle foto alcuni dei miei micini), ed ho con un certo successo girato tutta l’Europa delle esposizioni feline internazionali con i miei mici, certo particolarmente bonaccioni e solidi di carattere per indole proprio della razza, ma anche educati a viaggiare senza traumi.

Dalla mia esperienza ecco quindi alcuni consigli per viaggiare bene con un gatto:

  1. gattino Controllate le vaccinazioni prima di partire. Il gatto è più esposto ad un calo di difese immunitarie in situazioni di stress, e quindi è bene che sia coperto contro le comuni malattie feline vaccinabili. Se per un gatto che vive in casa alcune vaccinazioni sono del tutto inutili, come l’antirabbica, in caso di viaggio queste sono spesso richieste come obbligatorie o sono utili se si va in luoghi esposti a rischio sanitario maggiore, o ad esempio se il gatto dovrà convivere con un altro animale o potrà uscire in giardino.
  2. Tenete in regola i documenti del gatto: per andare all’estero, ma anche per viaggiare in aereo, è richiesto il passaporto felino, che deve essere mantenuto aggiornato ogni anno con le vaccinazioni d’obbligo. Attenzione ad alcuni paesi europei, come il Regno Unito,  che richiedono profilassi particolari.
  3.  Scegliete il trasportino adatto. Possibilmente tenete il trasportino da viaggio sempre nella stanza dove il gatto dorme, si abituerà a considerarlo una parte importante della sua casa, se non la sua stessa cuccia, e sarà perfettamente a suo agio lì dentro anche in viaggio. Prediligete i trasportini rigidi, sono meno soggetti a sballottamenti e deformazioni, e sono anche gli unici accettati in aereo. Se avete più gatti e viaggiate in auto o treno ci sono dei bellissimi trasportini semirigidi su ruote o da portare in spalla come uno zaino, anche sovrapponibili. Se è inverno per gli spostamenti all’ esterno foderate   il trasportino con un plaid di pile; non si trovano in commercio facilmente, ma costruire una fodera in pile come un sacco con un elastico che lascia libera la griglia davanti è un gioco da ragazzi.
  4. trasportinoComprate i teli assorbenti da mettere sul fondo del trasportino. I  gatti sono animali molto puliti e cercheranno di non sporcare fuori dalla loro lettiera ma i viaggi sono lunghi e non si sa mai…e vi assicuro che pulire un gatto che si è sdraiato sulla sua pipì non è cosa semplice.
  5. Mettete nel trasportino qualche giochino amato dal vostro micio: una palla, un topolino, meglio se riempito  di inebriante catnip. Il catnip è una particolare erba che provoca sensazioni positive ed eccitanti per il gatto, e si trova sia in bustine di erba sminuzzata tipo the, per riempire oggettini di stoffa, sia spray da mettere sui giochini.  Attenzione, il catnip non è un calmante, il catnip eccita, ed è positivo perchè concentra l’attenzione sul gioco e distrae il gatto, ma se il micio è molto nervoso o si lamenta, meglio spruzzare nel trasportino il feliway, che è invece un calmante.
  6. Ottimi anche i fiori di Bach, in particolare Rescue Remedy, rimedio generale molto utile a ridurre gli stati di ansia e di paura, o in caso di viaggio in macchina il più specifico Scleranthus, che aiuta a superare il mal d’auto. Naturalmente, trattandosi di gatti, niente soluzioni alcooliche ma acqua per i granuli, da somministare con un contagocce o sciolti nell’acqua o anche spalmati sulla zampina che certamente leccherà.
  7. A proposito di acqua, nei viaggi pFeliwayortate sempre la ciotola dell’acqua, ma fermatevi per fare bere il micio, inserire quei beverini che vi daranno in dotazione con il trasportino equivale ad un sicuro allagamento del contenitore e ad un bagno indesiderato del contenuto.
  8. Prediligete i soggiorni stanziali, meglio se in appartamenti e non in stanze di hotel.  Naturalmente avvertite il proprietario della casa, non tutti accettano gli animali e il micio non sempre resiste alla tentazione di marcare il suo nuovo territorio. Anche se siete ospiti di un hotel scegliete quelli pet friendly (ormai nelle prenotazioni fatte con le grandi agenzie di prenotazione online come www.booking.com nelle note di ciascun albergo trovate sempre se accettano gli animali) e per motivi igienici non accettate lettiera e ciotoline gentilmente prestate dalla struttura. Ricordate di avvertire della presenza del micio il personale addetto alle pulizie: mi è capitato che l’ignara cameriera entrata a rifare la camera si sia vista sfuggire di corsa il gatto dalla porta e abbia dovuto inseguirlo per tutto l’albergo.
  9. Pensate se è il caso di fare un’assicurazione per i danni a terzi causati dal gatto, Costano molto poco e in caso di viaggio sono piuttosto utili.
  10. Attenzione ai giardini: non sapete se ci sono animali randagi nella zona che possono aggredire il gatto o se magari a lui può venire in mente di tornarsene a casa sua a piedi. L’orienamento dei mici è proverbiale, ma se siete a 1000 km di distanza non è proprio da sperimentare.

Volete cimentarvi nell’impresa di viaggiare con micio? Nei prossimi articoli di questa rubrica cercherò di darvi dei consigli su come viaggiare  con i diversi tipi di trasporto e su come rendere più bello il viaggio per lui e per voi, indicandovi anche strutture a prova di gatto che mi è capitato di provare.

2 thoughts on “Guida al viaggio con il gatto

  1. MI sono sempre chiesta se fosse possibile viaggiare con un gatto, e a quanto pare sì. Servono le giuste accortezze, certo, ma tutto è possibile. E deve essere bellissimo poter pensare di non doverlo lasciare a casa per forza!

  2. Ciao! Sempre a proposito di viaggi volevo commentare il tuo post sulle valigie che mi ha fatta molto ridere, ma non ho trovato la stringa per scrivere 😀 Volevo dirti che con l’aneddoto delle ruote del trolley da te appositamente spaccate sono morta 😀
    Quanto al viaggiare con felino, non ne posseggo ancora uno purtroppo, ma anche questo tuo post fa sì che io continui a temporeggiare a prenderne uno in attesa di tempi migliori/peggiori (arriveranno mai?) in cui viaggerò di meno! 🙂

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