Non si può andare in Malesia senza dedicare una giornata alla visita della piccola isola di Bukit Merah, meglio conosciuta come l’isola degli Orang Utan.

Bukit Merah è un paradiso verde caratterizzato da una lussureggiante foresta pluviale, che è la casa di alcune delle creature più affascinanti del pianeta: gli oranghi.

Un Santuario per gli Oranghi

Orang Utan Island è un santuario dedicato alla conservazione degli oranghi, una specie di primati che si trova solo in alcune parti del Sud-est asiatico. Questo rifugio offre un’opportunità unica per avvicinarsi a questi intelligenti e socievoli animali nel loro habitat naturale.

Una  straordinaria esperienza attende coloro che decidono di immergersi nella natura incontaminata di  Orang Utan Island, dove si ha la netta sensazione di essere degli ospiti in gabbia, osservati dai veri padroni di casa, che vivono in libertà su tutto il territorio dell’ isola.

Le fotografie che vedrete sono ingannevoli: sembra infatti di aver immortalato gli oranghi dentro la laoro gabbia, ma in realtà sono io in gabbia a fotografare gli oranghi fuori nella foresta.

Per carità, loro sono animali pacifici e fruttivori ma hanno una forza straordinaria e sarebbero in grado di spezzare un braccio di netto con una stretta amichevole un po’ troppo robusta, dunque occorre mantenere le distanze.

Così le banane, per cui gli Orang Utan vanno matti, si possono far cadere al di là della rete tramite un tubo inclinato, alla cui estremità gli oranghi sanno bene di poter armeggiare un po’ per recuperare il cibo.

Come raggiungere Orang Utan Island

Per raggiungere Orang Utan Island, i visitatori in partenza da Kuala Lumpur devono prima viaggiare fino a Kota Kinabalu, nel Borneo malese.

Si arriva al Lakatown Resort, un resort molto colorato con parco tematico specializzato in avventure naturalistiche e attività acquatiche.

Da qui, un breve tragitto in barca attraverso il fiume Kinabatangan conduce all’isola, avvolta nella maestosità della foresta pluviale. L’esperienza inizia ancor prima di mettere piede sull’isola, con la possibilità di ammirare la flora e fauna uniche che caratterizzano questa regione.

Incontri ravvicinati con gli Orang Utan

Una volta sull’isola, i visitatori hanno l’opportunità di partecipare a escursioni guidate attraverso la foresta pluviale, dove possono osservare gli oranghi nel loro ambiente naturale.

Le piattaforme panoramiche consentono di ammirare questi magnifici animali mentre si muovono agilmente tra gli alberi, si arrampicano e si nutrono di frutta fresca. È un’esperienza che tocca il cuore e che lascerà ricordi indelebili.

Conservazione e Educazione

Oltre a offrire un’esperienza emozionante per i visitatori, Orang Utan Island è anche impegnata nella conservazione di questa specie minacciata. Il personale dedicato della Fondazione lavora instancabilmente per proteggere gli oranghi e il loro habitat, oltre a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione della fauna selvatica.

Durante la visita ho avuto così l’opportunità di apprendere di più sulla biologia degli oranghi, sulle sfide che affrontano e su come possono contribuire alla loro preservazione.

Salvaguardare gli oranghi significa fermare la deforestazione, la frammetazione delle aree forestali, gli incendi,  il bracconaggio, la cattura e deportazione degli oranghi selvaggi. Per questo occorre proteggere la foresta, proteggere la foresta, fare squadra con le comunità locali e coinvolgere i proprietari delle terre dove insiste l’habitat naturale degli oranghi,

Orang utan: l’ Uomo della foresta

Orang Utan significa in malese “Uomo della Foresta”, ed è l’unico primate a vivere in Asia. Marco Polo parla  degli oranghi visti da lontano proprio come se fossero uomini pelosi, perchè talmente simili dovevano apparire ad un europeo che mai aveva visto un primate la cui stazza e le cui movenze da lontano potevano ricordare quelle di un uomo.

I nostri cugini

Ecco qualcosina che ho imparato sugli Orang Utan.  Gli oranghi vivono 50 anni o più e sono degli animali straordinariamente intelligenti e anche abili, avendo il pollice e anche l’alluce opponibili, oltre a braccia molto lunghe che permettono loro grande agilità.

Circa il 97% del loro DNA coincide con quello umano. Non sono in realtà i nostri cugini più stretti, perchè la maggiore vicinanza per gli umani è con gli chimpanzee, che usano numerosi attrezzi ed hanno una struttura sociale complessa; probabilmente gli antenati comuni tra uomo e chimpanzee risalgono a 6 milioni di anni fa.

Gli Orang Utan invece hanno gli antenati comuni con l’uomo molto più distanti nel tempo, 12-14 milioni di anni fa. Sono diffusi nel sud-est asiatico ed in particolare nelle foreste pluviali a Sumatra e nel Borneo.

Il comportamento degli Orang Utan

Sull’isola non ho visto grandi branchi di Oranghi. Gli Orang Utan sono animali solitari, in particolare i maschi, che sono territoriali e combattivi rispetto a potenziali rivali e peraltro cercano la compagnie delle femmine solo nel momento riproduttivo.

Vivono gran parte del tempo sugli alberi, appendendosi con la coda prensile e dondolandosi da un ramo all’altro con le lunghe braccia. In questa maniera attraversano la foresta rapidamente tra le cime degli alberi, la loro personale autostrada.

Gli oranghi fabbricano semplici oggetti, ad es. per grattarsi, e si riparano con grosse foglie dal sole e dalla pioggia, o certe volte cercano di vestirsi con delle foglie come con un poncho. Si costruiscono anche dei ripari che aggiustano e mantengono ogni giorno, di solito in prossimità delle fonti di cibo.

Sono fruttivori, e mangiano oltre 400 diverse specie tra frutti, radici, foglie, oltre a miele, formiche e raramente piccoli mammiferi. Mangiando i frutti, gli oranghi sono importanti anelli nella catena di propagazione sul territorio dei semi delle varie specie vegetali.

Tutti diversi

A vivere un mesetto ad Orang Utan Island si imparerebbe a chiamare per nome ognuno degli abitanti pelosi. Infatti una cosa che mi ha colpito è che i vari individui tra gli oranghi sono del tutto diversi l’uno dall’altro, proprio come gli uomini.

E non parlo solo dell’evidente dimorfismo sessuale, perchè i maschi sono molto più possenti delle femmine e i maschi dominanti molto più grossi degli altri maschi e con delle guanciotte poderose che non lasciano equivoci su chi comandi sul gruppo.

Intendo dire che gli oranghi sono proprio diversi tra femmina e femmina, tra maschio e maschio. C’è chi ha i peli a ciuffio rossi, chi li ha scuri e lunghi, chi ha le guance prominenti e chi il naso schiacciato, ogni esemplare ha una propria fisiognomica particolare.

La clinica degli oranghi ed il reparto maternità

Mi ha molto colpito la perizia con cui i veterinari e i biologi del centro si prendono cura degli Orang Utan.

Vengono eseguiti test per determinare il gruppo sanguigno, il test tubercolino, il test del glucosio, analisi biochimiche, analisi del sangue e delle urine, il test di gravidanza, il test della malaria, proprio come in un centro diagnostico per umani.

Naturalmente particolare attenzione viene posta all’arrivo dei nuovi cuccioli, che per una specie protetta sono sempre un grande evento. Si assiste la mamma durante le doglie, mentre espelle dal canale il piccolo aiutandolo gentilmente con la zampa e fa uscire la placenta, dopo di che inizia subito ad accudire il piccolo con grande amore.

In queste delicate fasi i medici del centro sono sempre pronti a intervenire, e ad aiutare gli eventuali piccoli prematuri o nati sotto peso con un’incubatrice, seguendoli poi nei loro primi tempi tra pannolini e biberon e durante queste operazioni i piccoli  oranghi davvero sembrano dei bambini.

I parametri vitali vengono tenuti sotto controllo. Se i piccoli hanno problemi respiratori vengono aiutati con un nebulizzatore, o se hanno un problema che necessita di chirurgia vengono operati, la diagnostica avviene con moderni ecografi.

Con questi piccoli oranghi aiutati dall’uomo a diventare grandi e forti si stabiliscono dei legami affettivi importanti e si coltiva un rapporto di fiducia che durerà per tutta la vita, penso che sia un’emozione straordinaria perchè mi sono commossa al solo guardare le fotografie.

Insomma, non nego di aver lasciato l’isola con un po’ di dispiacere, perchè un viaggio a Orang Utan Island è molto più di una semplice vacanza: è un incontro profondo con la natura e una testimonianza dell’ impegno per la conservazione della biodiversità.