Segovia in una passeggiata tra l’acquedotto romano e l’alcazar

Segovia è una città affascinante ad un’ora di distanza da Madrid, con un impianto medievale,  ricca di  monumenti tra cui la Cattedrale e l’ Alcazar, ma famosa soprattutto per un’eredità storica ben più antica: il favoloso acquedotto le cui arcate alte 28 metri costituiscono un simbolo noto in tutto il mondo della civiltà portata da Roma nell’Impero.

Il centro storico di Segovia è completamente pedonalizzato, si snoda intorno ad un percorso abbastanza lineare che va dall’acquedotto all’Alcazar, con la Cattedrale come punto mediano, e si gira con facilità e piacevolezza in una o meglio due giornate, per scoprire i suoi angoli nascosti e godere anche dell’ottima gastronomia locale. magari potreste abbinare la visita di Segovia a quella di Salamanca, Avila e Valladolid, 4 giorni sono perfetti per il tour.

Segovia panorama

L’acquedotto romano

L’acquedotto romano di Segovia è patrimonio dell’Umanità Unesco. Lo avrete visto in mille fotografie, ma vi assicuro che osservarlo dal basso a testa in su (o anche dall’alto a testa in giù, visto che in alcuni tratti si può salire alla sommità) fa tutta un’altra impressione, perchè ci si rende conto delle proporzioni:  28,4 metri di altezza distribuiti in due ordini di archi su pilastri sovrapposti.

acquedotto romano di SegoviaLa cosa che più mi ha lasciato stupita è che l’acquedotto non sorge su un terreno piano, ma segue i rilievi del suolo, e il calcolo dell’inclinazione di circa l’1% è stato eseguito nonostante ciò con precisione millimetrica per tutto il percorso che separa la città dalla fonte di montagna da cui è portata l’acqua.

L’acquedotto è stato realizzato dai romani sotto Vespasiano o Nerva, quindi tra la seconda metà del primo secolo e i primi anni del secondo secolo dopo Cristo. All’epoca Segovia, fondata precedentemente dalla popolazione locale dei Vaccaei, era sotto il dominio romano, e si sa, tra le prime cose che i romani portavano nei loro territori vi era l’acqua, sotto forma di acquedotti e terme; si ricreava così nelle province il benessere di Roma e il suo stile di vita.

acquedotto romano di segovia

L’acquedotto di Segovia è un capolavoro di ingegneria: l’acqua percorre 17 km dalle vicini sorgenti montane, e viene prima convogliata in una grande cisterna, poi in una seconda torre con funzioni di depurazione dalla terra e di torrino piezometrico.

Di fronte a opere così naturalmente nascono leggende che le riconducono non all’ingegno dell’uomo ma a forze sovrannaturali. Così si racconta che un giorno una portatrice d’acqua sfinita incautamente disse che avrebe dato l’anima al diavolo, se questi fosse riuscito a portare tutta l’acqua al suo posto prima del canto del gallo.  Il diavolo astuto pensò di risolvere il problema facendo scoppiare una tempesta che mandasse giù molta acqua e costruendo l’acquedotto nel giro di una sola notte, ma la donna pentita pregò tutta la notte, e il gallo cantò prima che il diavolo posasse l’ultima pietra. Naturalmente i cittadini di Segovia apprezzarono molto il dono involontario del diavolo, anche se si affrettarono a mettersi al riparo dedicando alla Madonna molte chiese e statue. Da qualche parte vicino all’acquedotto c’è ancora un piccola statuetta di un diavolo a ricordo di questa leggenda.

Plaza Medina del Campo e la chiesa di San Martin

Vi consiglio di percorrere Calle Juan Bravo, che attraversa molti dei luoghi imperdibili di Segovia, ed è contornata da tanti bei negozi.

Fermatevi nella scenografica  Plaza Medina del Campo. Qui, come dice il nome, sorgeva il cuore della medina araba, ed era il quartiere aristocratico di Segovia.

plaza medina del campo e san miguel

Ora la piazza è dominata dalla chiesa di San Martin e  dal monumento di Juan Bravo ( il leader della fallita rivolta dei Comuneros contro l’assolutismo di Carlo V); una scalinata porta all’antica torre di guardia, dove ora ci sono esposizioni temporanee.

torre medina del campo

Ai piedi della scalinata sono due statue che sono chiamate le “sirene di Segovia” ma in realtà sono due sfingi.

Dall’altro lato della piazza bei palazzi  storici con negozi, tra cui la casa Lozoya e la casa Solier, con una particolarissima facciata.

plaza medina del campo

La chiesa di San Martin  è del XII secolo, con elementi mozarabici e romanici, con un bellissimo atrio romanico su tre lati con archi a tutto sesto e capitelli, ed una torre del XV secolo a tre corpi al centro della navata. Il suo colore è ocra, come quello  caratteristico di tutte le chiese di Segovia, perchè ocra è la pietra locale.

sSgovia, San Miguel

E’ un bel luogo per sostare a godersi il panorama, e ci sono panchine ed un cafè con i tavolini in posizione strategica.

La Plaza Major e piccola sosta gastronomica

Continuando la via principale arriviamo a Plaza Mayor, che è la piazza principale di Segovia, molto animata (il giovedì c’è anche il mercato cittadino) e piena di negozi di souvenir, porticata e circondata da bei palazzi , il Municipio, il Teatro, e su un lato la meravigliosa cattedrale. Sulla piazza si affaccia anche la piccola chiesa di San Miguel.

Segovia Plaza Mayor

Visto che la piazza offre numerose panchine per rilassarsi, vi consiglio una gradevole sosta gastronomica. Sulla piazza sorge una pasticceria rinomata, la “Confiteria el Alcazar” spesso con la fila fino a fuori dalla porta, con arredi retrò che fanno fare un passo indietro nel tempo, che sforna diversi tipici dolci locali, come il buon dolce al cucchiaio chiamato “ponche di Segovia”, e i deliziosi e sbriciolosi “mantecados”.

Nella Plaza Mayor c’è anche il Museo del Prosciutto, ma il delizioso jamon iberico, insieme al lomo e agli altri salumi è in vendita ed in degustazione in diversi locali anche nella piazza e nelle vie adiacenti, è piuttosto caro e ha prezzi diversi a seconda del taglio e della stagionatura, ma è talmente buono che non si può fare a meno di assaggiarne un piatto o un panino.

segovia cattedrale dalla Plaza Mayor

La cattedrale di Segovia, “la Signora delle Cattedrali”

Rifocillati? Si riparte per la visita della cattedrale! E’ talmente bella e maestosa che è stata defiinita “la Signora delle Cattedrali”, ma il suo nome completo è Catedral di Nuestra Señora de la Asunción y di San Frutos.

La cattedrale di Segovia è’ del XVI secolo difficile definire a quale stile si ispiri: infatti nella sua architettura ci sono elementi romanici, rinascimentali, barocchi e gotici, questi ultimi forse prevalenti nell’insieme (infatti nella guida è presentata come l’ultima cattedrale gotica di Spagna), che risulta molto mosso  con i suoi 167 pinnacoli e offre nuove visioni da ogni diversa prospettiva.

cattedrale di Segovia

Si paga un biglietto per entrare, 3 euro intero e 2, 50 euro ridotto, 7 euro se si vuole salire anche alla torre, e insieme viene fornita una guida cartacea.

Alla cattedrale hanno lavorato molti artisti illustri, che l’hanno adornata di  dipinti e sculture: le sue bellissime 161 vetrate  e il colore bianco delle sue alte navate la rendono luminosa.

Segovia - interno della cattedrale

Tra le sculture mi è particolarmente piaciuta una pietà policroma e un curioso dipinto allegorico in cui Gesù suona la campanella e una morte-scheletro abbatte il tronco di un albero sulla cui chioma vivono uomini e donne.

Molto bello è anche il chiostro gotico del 1472.

segovia cattedrale chiostro gotico

Il quartiere ebraico e la Porta di Sant’Andrea

Proseguendo il cammino dalla cattedrale, nel cuore della vecchia Segovia troviamo il quartiere ebraico, la “Juderia vieja”. Infatti qui a Segovia vi era una comunità ebraica molto fiorente, che come quelle delle altre città spagnole fu cacciata dalla regina Isabella nel 1492.

Le sue stradine stette caratteristiche e spesso  in forte salita e discesa si snodano intorno alla Iglesia del Corpus Christi, che era l’antica  sinagoga ebraica, dopo la cacciata degli ebrei adattata in chiesa. Sono rimasti antichi palazzi anche se molti incendi nei secoli hanno devastato la juderia.

torre sant'andrea

Per approfondire l’antica cultura ebraica di Segovia vi è un Centro Didattico della juderia e un museo storico.

Le stradine della Juderia  ci portano giù in discesa fino alla Porta di Sant’Andrea, la meglio conservata delle tre superstiti porte di accesso alla città, che originariamente erano sette. Questa porta è circondata ai due lati da due torrette, una poligonale e una quadrata, entrambe in stile mudejar, con i tipici merli, collegate alle mura,

segovia strade del ghetto

Uscendo dalla porta Sant’Andrea  si torna verso l’acquedotto. Dalla porta è possibile anche  percorrere un tratto sopra le mura, il cui accesso però è chiuso da un cancello, per aprire il quale è necessario chiedere un codice all’ufficio del turismo.

segovia porta san juan

Muralla di Segovia

La Muralla di Segovia è un’attrazione molto visitata, anche se con il caldo dell’estate non è certo un luogo da ristoro; l’alternativa è comunque percorrere le mura da sotto, protetti dalla loro ombra.

 

Il tratto migliore delle mura da percorrere è quello vicino all’Alcazar, sotto le quali è la bella passeggiata della Ronda di Don Juan II, che porta fino al museo di Segovia.

Un altro tratto interessante di mura è proprio vicino all’acquedotto, perchè da qui si può osservare l’opera ingegneristica romana dall’alto.

Le tante chiese di Segovia

Sono tutte diverse nelle forme e nei particolari e  tutte simili nella concezione, le tante chiese di Segovia. Le trovi per caso sbucando dietro una viuzza dove si apre una piazza, e hai una sensazione di deja vu.

Ecco San Quirce, con la Real Academia de Historia y Arte.

san quirce e academia di belle arti segovia

E  poi la Chiesa della Santissima Trinità, del XII -XIII secolo, che custodisce la cappella gotica ella famiglia Del Campo.

iglesia de la santissima trinidad segovia

Poi cìè la chiesa ed il convento di San Domenico di Guzman con la torre di Ercole, che apparteneva ad una fortezza medievale, in cui ancora si conserva una statuina del’eroe  mitico fondatore di Segovia.

Si distingue la bella chiesa di San Millan, dell’XI-XIII secolo, che ha colonne con capitelli istoriati con interessanti soggetti biblici e floreali. Ha tre navate e quattro absidi, e contiene sculture dello scultore segoviano Aniceto Marinas.

segovia san millan

L’ Alcazar di Segovia

Ed eccoci giunti a uno dei luoghi più conosciuti di Segovia, che insieme alla cattedrale si vede da lontano  quando si arriva verso la città: l’ Alcazar.

L’Alcazar è un castello reale dalle tante torri, un po’ fiabesco (si dice che abbia ispirato in parte il castello della Bella Addormentata di Disney) ma assolutamente reale e teatro di avvenimenti storici importanti, anche se in parte è andato distrutto nell’800 e ricostruito secondo il modello originale.

alcazar di segovia
Alcázar of Segovia, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Segovia fu per un periodo capitale del Regno di Castiglia e quindi questo castello, che insisteva su una preesistente costruzione difensiva romana e poi araba, su uno sperone di roccia che domina tuta la valle, fu ampliato ed assunse le forme di una sontuosa residenza reale. Qui Isabella la Cattolica si autoproclamò regina di Castiglia.

L’esterno è molto d’effetto, circondato da un parco ben curato, si erge con i suoi torrioni cilindrici dal tetto a punta.

All’interno ammiriamo una dopo l’altra le stanze, grandi e con le finestre ad arco e a bifore, i bei soffitti dipinti, con le statue dei re,  i letti a baldacchino, gli arazzi,  le armature,  i quadri e gli arredi sfarzosi degni di re. A proposito, una parte del castello non è visitabile perchè ancora residenza reale, quando vi giunge il re di Spagna.

Mi sono piaciute in particolare la sala del trono e la sala de las piñas, con il soffitto a392  cassettoni decorati con motivi a pigne.

Poichè qui fino a tutto il 1900 c’è stata la Scuola nazionale di artiglieria, è rimasto un piccolo museo anche con i modelli e la spiegazione scientifica delle tecniche di artiglieria nella storia.

La torre principale si può salire con una scala a chiocciola da iniziati, ed è circondata da 10 torrette minori. Dall’alto naturalmente il panorama è mozzafiato.  Ma da tutte le finestre del castello e dal suo parco si gode di uno spettacolare ed amplissimo panorama sulla campagna circostante Segovia, e sui paesi nei dintorni con i loro monumenti simbolo.

Casa de los Picos

Merita una visita la Casa de los Picos, la cui facciata è interamente ricoperta da blocchi di granito tagliati a punta di diamante. Sia sull’ingresso, un grande portale con arco a tutto sesto, sia sui balconi sono incisi gli stemmi della famiglia proprietaria.

casa de los picos segovia

L’interno invece è ricoperto di mattonelle di ceramica talavera con i dipinti dei monumenti più importanti di Segovia, giusto per fare un ripassino finale. Attualmente è sede della scuola d’arte.

Cochinillo  

E per finire in bellezza, vi consiglio un posto dove andare a mangiare. In realtà tutta Segovia è piena di ristorantini piuttosto invitanti, e le pietanze offerte sono più o meno le stesse, dall’agnello ai famosi fagioli locali (judeones de la granza) con le cotiche, alla zuppa castigliana,  ma la vera specialità è il cochinillo asado, il maialino da latte così tenero nella carne da tagliarsi tradizionalmente con il bordo del piatto, e croccante di fuori.

cochinillo di segovia

Il cochinillo, che deve sempre provenire dai pascoli di montagna di queste zone,  deve pesare tra i 4kg e mezzo e i 6 kg e mezzo,  e deve avere il marchio di denominazione di origine sulla cotenna,

Il cochinillo che ha la fama di essere il migliore di Segovia si può gustare nella Mesòn Candido, un locale storico che ha anche la caratteristica di essere un grazioso caseggiato d’epoca, proprio in piazza dell’acquedotto, e dai suoi tavolini a cena si può ammirare in tutta la sua meraviglia lo spettacolo della fila di arcate dell’acquedotto.

Per pianificare meglio un viaggio, questo è il link al sito ufficiale del Turismo di Segovia.

 

2 thoughts on “Segovia in una passeggiata tra l’acquedotto romano e l’alcazar

    1. Grazie di avermi inserito in questo articolo molto interessante l’Europa è una miniera di tesori!

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