Nelle botti piccole sta il vino buono. Le mura di Tallin, capitale dell’Estonia che conta solo 400.000 abitanti, sono una piccola antica botte che contiene una città medievale magnificamente preservata, dove non ci sono solo singoli nonumenti da visitare, ma è tutta la città un monumento a cielo aperto di scorci deliziosi e suggestivi.
Arrivo a Tallin via mare da Helsinki che da qui dista solo 80 km, ma è un altro mondo: la capitale finlandese vive in simbiosi con l ‘acqua, la sua dirimpettaia estone è arroccata sulla terraferma, anche se le sue torri arrivano quasi a lambire il mare. Del resto il suo nome significa “città castello”.
Le mura di Tallin non sono solo perfettamente conservate, ma straordinariamente “vive” con i loro lunghi camminamenti passeggiabili e con le loro decine di torri intatte, cias una delle quali ha una sua pesonalità, come Margherita la grassa, bella rotondetta, la spilungona Kiek in de Kök, che vuol dire “occhiata nella cucina” perchè dominava su tutte le case intorno tanto da permettere di spiare che cosa si cucinava in ognuna di esse.
La parte che mi piace di più di Tallin è la città vecchia. Si può girare e rigirare a piedi, senza mezzi pubblici (anche perchè in gran parte è pedonale) senza stancarsi per le ridotte dimensioni ma senza annoiarsi per le soprese ad ogni angolo.
E fra parentesi, per gli amanti della bellezza non ci sono solo i monumenti, le ragazze estoni sono tra le più belle d’Europa, alte e magre con i lunghi lisci capelli biondo chiaro e tratti dolci; da femminuccia possi lamentarmi che i ragazzi non sono altrettanto spettacolari? Forse perchè il tratto esile che si ama nelle ragazze non è altrettanto interessante negli uomini?
La piazza più incantevolmente preservata, cuore vitale della città vecchia, è la vivacissima Piazza del Municipio, Raekoda Plats, dominata dall’alto municipio bianco tardogodico del XIII secolo con la sua farmacia del 1422 ancora funzionante, e dalle casette colorate appartenenti alle gilde medievali, ora tutte occupate da ristoranti con i tavoli all’aperto equamente distribuiti tra cucina locale e cucina medioevale. Questa è davvero una cosa molto particolare: ragazzi e ragazze in vestito medioevale che servono piatti fantasiosamente antichi in ambienti originari e arredati credibilmente con pelli, teli e baldacchini, a lume di candela. La cena medievale in cui ci lasciamo coinvolgere, a base di antiche zuppe, focaccia calda, cacciagione e salmone fresco, con caraffe di birra al miele, è prelibata.
La cucina tradizionale estone, invece, degnamente rappresentata da tanti chiassosi e simpatici locali, è un mix tra cucina polacca, tedesca, russa, dove lo stinco cotto nella birra è una specialità da non perdere, ma anche la leivasupp, zuppa con pane nero e mele, o la salsiccia tipo sanguinaccio al barley, o il pesce baltico alla panna acida; e poi tanti dolci senplici ma non convenzionali e ottimi. Il tutto con tanta birra economica, e gli effetti ai vedono nei tanti ragazzi allegrotti che a un cert’ora barcollano ridendo per strada, ma qui l’allegra confusione delle stradine assorbe tutto.
Se la movida dura dino a notte alta, la vivacità resta anche alla mattina, e i luoghi da esplorare sono tanti. Inaspettatamente trovo un angolo di pace fuori dal tempo nell’antico piccolo convento di clausura dei domenicani, da cui si accede da un cortiletto, pochi ambienti essenziali e perfettamente preservati che danno un’idea dell’austera vita contemplativa che vi si svolgeva. Lì vicino il suggestivo Passaggio di Santa Caterina, un piccolo passaggio coperto con deliziose casette e botteghe au un lato e antiche lapidi dall’altro, porta alla Chiesa di Santa Caterina, un tempo monastero domenicano incendiato dalla furia iconiclasta dei protestanti, oggi interessante museo, con un bel chiostro e antiche lapidi. Visitando le stanze del nonastero possiamo trovare un oggetto interessante:la “pietra dell’energia” da cui la leggenda dice che scaturisca un misterioso potere energetico.
La chiesa più importante è Sant’Olaf, che con il suo lungo campanile (165 metri di pietra quando non c’era il cemento armato) ha avuto per lungo tempo il primato di più alto edificio d’Europa, praticamebte un grattacielo in un’epoca in cui gli immobili più imponenti e rappresentativi erano le chiese e non gli edifici civili.
Intorno alla porta principale della città, Porta Viru, come un tempo ancora oggi c’è il mercato dei fiori e da lì parte la principale via del passeggio.
Dal cuore della città vecchia, rocca nella rocca, salgo su al colle di Toompea, al castello costruito secondo la leggenda dal re estone Kalev o più probabilmente dai danesi. Oggi è sede del parlamebto e fel governo estone. Improvvisamente scoppia un gran temporale, che mi costringe ad una.visita un po’ precipitosa, e pee questo forse ho trovato Toompea meno vitale della città vecchia. Ad ogni modo non si può mancare una visita alla cattedrale luterana Toomkirkie e soprattutto alla sontuosa cattedrale ortodossa di Alexander Nevskj, non molti amata dai locali perchè costruita dai russi (durante l’occupazione zarista, che precedette l’occupazione sovietica) e quindi simbolo di un’oppressione contro cui l’Estonia ha sempre fieramente lottato. Questo non è nello spirito delle persone, nell’architettura, nei costumi, un paese russo. Nel 1991 finalmente è arrivata l’indipendenza e ben presto l’adesione all’Unione Europea. Questa città capitale culturale d’Europa 2011 è giovane e ha tanta voglia di crescere.
Sulla collina di Toompea ci sorprende un acquazzone così forte e improvviso da farci tornare in hotel fradici cone pulcini. Ma è questione di un momento, il sole torna a splendere e noi approfittiamo fin del suo ultimo raggio per girare ancora in questo incantevole angolo di medioevo.
Beh, medioevo solo esteticamente, perchè, udite udite qui il diritto ad internet è stato costituzionalizzato, e il wi-fi è praticamente ovunque, altro che in Italia. Del resto, visitai Tallinn per la prima volta 12 anni fa, molte case in posizione splendida erano ancora da ristrutturare ed in vendita a prezzi molto bassi, ora è tutto cambiato e questa città ha dimostrato un dinamismo che l’ha fatta crescere moltissimo.
E poi non c’è solo la Tallinn dentro le mura, c’è ancora tanta storia e tante cose da scoprire anche fuori, anche se la maggior parte dei visitatori si limita alla città medioevale da cui rimane stregata. C’ è il quartiere Kalamaja, che era un vecchio borgo dei pescatori con le sue casette di legno e i suoi tanti localetti, c’è il curato parco con il palazzo di Kadriorg, che era la residenza voluta sul Baltico dallo zar, c’è il museo di arte contemporanea KUMU, ci sono bei quartieri moderni. Guardate quanto è originale l’edificio nella foto sopra un albero di cemento! Per gli amanti del genere, per non dimenticare la recente storia, c’è anche il Lennusadam Seaplane Harbour, un hangar-museo con un sottomarino russo visitabile e tante esperienze interattive. Un giro sul bus hop on hop off, che a Tallinn è poco utile per visitare le attrazioni principali visto che il centro è pedonalizzato o comunque le vie sono inadatte al passaggio di grossi mezzi (in caso di pigruzia acuta casomai meglio il trenino turistico), può fare scoprire tutta questa Tallinn meno nota. E perchè no, ricordarci che anche Tallinn si affaccia sul mare, e se non abbiamo paura di un po’ di fresco possiamo goderci il sole baltico in costume sulla spiaggia di Pir, che offre un bel panorama sul golfo di Finlandia. (io ci sono stata in un precedente viaggio nell’illusione di raccogliervi i pezzetti d’ambra, di cui ovviamente non ho trovato nemmeno l’ombra).
Nei dintorni di Tallinn sarebbe interessante anche visitare un grande museo a cielo aperto di Rocca al Mare (non è una traduzione!) dove è stata ricostruita la vita estone dei borghi e delle campagne del secolo scorso. Ma il tempo di questo viaggetto un po’troppo breve è finito, sono già pronta per una nuova meta, e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Tallin ha una buona posizione centrale sul Baltico ed è ben collegata con Helsinki via mare, con Riga e Vilnius con un breve percorso in treno, e in aereo con quasi tutte le capitali europee. E all’aeroporto un’ultima coccola per i viaggiatori: guardate questo lettino richiudibile per rilassarsi nell’attesa! Un po’inquietante? beh sì, ma almeno l’intenzione c’era.
Un’ultima considerazione: la nostra Europa unita è importante. Se posti come Tallinn hanno sofferto per le guerre e le forzate annessioni, sono rinati grazie all’Europa, e viceversa se l’Europa è quel meraviglioso scrigno di cultura e bellezza non è solo per pochi paesi noti, è anche grazie all’apporto di questi stati giovani e pieni di voglia di crescere. Teniamola bene, correggiamone i difetti, ma amiamola, perchè questa grande patria espande i confini della nostra anima.
Non sono ancora riuscita a visitare i Paesi Baltici, ma questa zona dell’Europa mi affascina moltissimo. Che bello arrivare via mare da Helsinki, davvero un’ottima idea per visitare due o piu’ citta’ durante la stessa vacanza. Le tue foto e il tuo racconto mi hanno incuriosito molto, confermando Tallinn nella mia lista di viaggi da sogno.