Brno, città morava dal fascino noir

Brno è la seconda città della Repubblica Ceca dopo Praga, ricca di storia e monumentale ma con l’aspetto ancora di città di provincia. Il suo carattere cittadino risale al regno duecentesco di Re Venceslao, ma fu sotto gli Asburgo nel ‘600 che divenne la capitale della Moravia. Brno ebbe un ruolo nella guerra dei 30 anni, fu assediata dagli svedesi, in epoca napoleonica pochi sanno che la battaglia di Austerlitz fu combattuta proprio alle porte di Brno.

Brno può apparire cupa e misteriosa per il  gotico un po’ spettrale che la caratterizza, e per le suggestioni evocate dalla fortezza dello Spielberg e da certe curiosità un po’ macabre, ma è anche una città molto vivace ed elegante, facile da visitare e godibilissima, vicina tanto a Vienna quanto a Bratislava e a Praga, raggiungibile in poco tempo dalle tre capitali.

Arrivo alla stazione centrale di Brno, che ha ancora il fascino delle vecchie stazioni monumentali, con le sculture trionfali sulla sua facciata.   Dall’importanza della stazione si doveva capire, e si capisce tutt’oggi, quale fosse il rango della città.

Da lì imbocco la Masarykova, la lunga via pedonale che taglia tutta la città vecchia.  Tra le vetrine dei tanti negozi  di questa via molto commerciale, attraggono la mia attenzione i cristalli boemi, non solo trasparenti, ma anche quelli nei tipici colori blue e dorati o rossi e dorati, che a me piacciono tanto.

 

Il Barone Von der Trenck e le altre mummie della Chiesa dei Cappuccini

Mi dirigo verso la Chiesa dei Cappuccini. La sua facciata è piuttosto insignificante, dentro invece vi è una splendida biblioteca con i soffitti decorati e antichi ricchi scaffali, ma la sua attrazione principale è piuttosto macabra: la sua cripta ha le condizioni ambientali ideali per la conservazione dei corpi, e nel corso dei secoli vi sono state seppellite oltre 150 mummie, tuttora ben conservate nei loro vestiti dell’epoca. Tra di esse vi è il Barone Von der Trenck, un noto militare libertino, giocatore e avventuriero, che morì nello Spielberg e lasciò i suoi beni alla Chiesa dei Cappuccini.  Vi è uno spazzacamino ancora con gli stivali e i suoi vestiti da lavoro, un monaco con il suo saio, una donna accidentalmente sepolta viva e tanti altri corpi ciascuno con una particolarità.

mummie di brno

 

 

Piazza della Libertà e il Mercato del Cavolo

Le vie del centro sono molto eleganti, con bei palazzi, alcuni barocchi, ma per la maggior parte liberty, su cui spiccano qua e là  sculture ed elementi decorativi particolari.

Nella piazza principale della città, Náměstí Svoboda ( Piazza della Libertà), il Mercato del Cavolo è tuttora un mercato molto animato, dove si compra la migliore frutta e verdura della città. Si possono comprare anche fiori, curiosamente già composti in mazzi artistici uno diverso dall’altro, venduti a pochissimo, e variopinte ghirlande.

piazza della libertà brno

Qui un tempo sotto Natale venivano pescate e vendute le carpe dalla fontana principale, la fontana Parnas. Questa fontana è stata da alcuni criticata per la sua forma un po’ pesante e carica: sui vari blocchi di roccia affastellati sulla fontana sono disposti diversi personaggi, nella parte inferiore i tre grandi imperi (la Persia, Babilonia e la Grecia), Ercole con la pelle del leone di Nemea che tiene buono Cerbero a tre teste, vari altri personaggi e in cima Europa con la spada sguainata.

Attribuzione: Radler59, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Nella piazza della Libertà  sono anche edifici interessanti ed eleganti, quali il  museo delle tradizioni popolari e della storia della moneta ed il Teatro Redota, dove nel 1767 si esibì Mozart all’età di 11 anni. In mezzo alla piazza vi è una  colonna con la statua della Madonna: si tratta di una “colonna della peste” innalzata a fine 1600 alla fine di una terribile epidemia che colpì la città.

Nella piazza vi è  poi il  curioso Palazzo dei quattro Mamlas, il cui portone è circondato da quattro figure maschili, che oltre a sembrare reggere il peso dell’edificio sulle loro spalle, con una mano si reggono anche i vestiti. Altri due bei palazzi sono Palazzo Schwarz e Palazzo Klein.

L’orologio astronomico che regala le biglie di vetro

In Piazza della Libertà sorge l’orologio astronomico di Brno. No, non cercate il campanile di qualche chiesa o la faccicata di un edificio di rappresentanza. L’orologio astronomico di Brno è un moderno gigantesco e stranissimo monolite di granito nero a forma di proiettile (o supposta, o oggetto fallico, a seconda di cosa ci si voglia vedere), con un sistema complicatissimo di ingranaggi e lenti che rende un po’ difficile leggervi davvero l’ora, ma che comunque alle 11 di ogni mattina (che come vi racconterò qui di seguito sostituiscono nelle celebrazioni le  12 in tutti gli orologi di Brno) fa spuntare una biglia di vetro in modo casuale da uno dei canali che ne attraversano la superficie, regalo contesissimo tra i turisti che si affollano intorno.

 

La cattedrale che suona mezzogiorno alle 11

Ecco  sulla collina Petrov  la gotica Cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Paolo. Le sue punte svettano annerite dal tempo, ma anche se la cattedrale risalte al dodicesimo secolo, fu parzialmente distrutta nella guerra dei 30 anni e le sue attuali forme  gotiche sono recenti, del XIX e XX saecolo. In particolare i suoi due campanili alti 81 metri, che la rendono punto di riferimento in tutta la città, furono innalzati nel 1904.

Sull’ orologio della torre campanaria mezzogiorno suona alle 11 per ricordare un episodio storico occorso durante la guerra contro gli Svedesi. Gli Svedesi stavano assediando Brno da una settimana senza risultati, ed erano scoraggiati, co si diedero un termine: se entro mezzogiorno del giorno seguente non fossero riusciti ad espugnare le difese di Brno si sarebbero ritirati: Alle 11 del giorno seguente gli Svedesi stavano finalmente per vincere le resistenze di Brno, quando il campanaro ebbe un colpo di genio e suonò le 12. Gli svedesi, di parola, se ne andarono.

L’interno della cattedrale è molto più antico dell’attuale aspetto esterno, ed è in stile barocco. Colpiscono le alte slanciate vetrate dell’abside, i confessionali barocchi con i puttini policromi sul tetto e l’altare maggiore alto 11 metri.

Dalla cattedrale si gode di una vista  panoramica sulla città. Accanto al bel centro antico, si vedono le fabbriche con le loro ciminiere fumanti, alcune ancora eredità dello sviluppo economico raggiunto da Brno durante la rivoluzione industriale, e poi tutta una vasta collina fitta di palazzoni e grattacieli.

La spudorata

Brno non cessa di stupirmi con le sue leggende ed aneddoti legati a vari monumenti e dettagli. Uno dei più curiosi è una minunscola figurina, chiamata dagli abitanti di Brno “la spudorata”, che si trova su una delle finestre della chiesa di San Giacomo, prospicente la cattedrale, il cui sculture era rivale ed invidioso dello scultore della cattedrale. Sulle finestre che danno sugli altri tre lati sono delle maschere grottesche, ma qui di fronte alla cattedrale lo scultore volle esibire il posteriore di una creaturina mostruosa a due teste, in segno di sberleffo.

san giacomo brno

L’ossario dei 50.000 scheletri

E tanto per rimanere sulle curiosità, nella chiesa di San Giacomo, che è molto bella e rivaleggia senz’altro cn la cattedrale,  vi è un ossario con teschi e ossa che si stima appartengano a più di 50.000 persone. E’ il secondo ossario più vasto d’Europa dopo quello di Parigi, realizzato per ragioni di mancanza di spazio nei cimiteri cittadini, che portarono a riesumare i corpi dopo non molti anni dalla loro sepoltura per deporli nell’ossario comune. La visita fa quasi più impressione della Chiesa dei Cappuccini.

il consigliere murato vivo

I dettagli macabri non mancano in altre leggende (o forse non solo leggende) metropolitane: sul bianco muro della fiancata  del Municipio della Città Vecchia (Stara Radnce), a circa 5 metri di altezza si può osservare una maschera grottesca di pietra; la leggenda vuole che sia un ammonimento per i traditori e che dietro vi sia stato murato vivo un consigliere comunale che aveva tradito la città mettendosi d’accordo con l’esercito ussita per aprire le porte di Brno, ma era stato scoperto dal giullare di corte e condannato a morte.

 

Il drago di Brno e la ruota di Brno

E sempre al Municipio è legata una delle più incredibili leggende della città, quella del “Drago di Brno”, appeso al soffitto dell’entrata del Municipio è un enorme coccodrillo di oltre 4 metri, pescato da piccolo nel Rio delle Amazzoni e perfettamente ambientatosi nel fiume di Brno tanto da diventare questa besiona enorme che terrorizzava gli abitanti della città fino a quando fu catturato, mummificato e appeso qui. A me resta però l’interrogativo di come abbia fatto un coccodrillo, animale a sangue freddo che ha bisogno di passare tanta parte della sua giornata a prendersi il caldo sole sudamericano, a vivere nell’acqua di un fiume che d’inverno è gelato.

coccodrillo municipio Brno

Sotto al Drago di Brno, al muro dell’ingresso del Municipio è appesa la “Ruota di Brno”. Un intraprendente mugnaio aveva scommesso che sarebbe riuscito a far rotolare questa ruota di un carro per decine di chilometri fino a Brno, e aveva vinto, ma invece di ottenerne un vantaggio, finì che gli abitanti di Brno pensarono che fosse stato aiutato dal diavolo e lo esiliarono.

municipio di Brno

 

La fortezza dello Spielberg

Su una collina che domina in alto la città, battuta dal vento, che d’ inverno deve essere gelata, sorge il terribile Spielberg, la fortezza che ospitava il carcere  più duro dell’impero austroungarico dove,  insieme ai prigionieri comuni macchiatisi dei reati più gravi, anche tanti patrioti del risorgimento italiano furono imprigionati e a volte morirono per le condizioni di estremo rigore.

La memoria alla parola Spielberg va immediatamente a “Le mie Prigioni” di Silvio Pellico, che vi fu imprigionato con Maroncelli. Ma questa fortezza ha una storia ben più antica, risale al XII secolo e fu la fortezza da cui i margravi di Lussembrugo dominarono la Moravia, ed ebbe anche in seguito un ruolo difensivo nelle guerre che coinvolsero questa regione, come la difesa dall’assedio svedese che qui viene rievocata ogni anno, fino a quando fu trasformata in prigione. Attualmente è sede di un  museo che ne ripercorre la storia insieme a quella della città di Brno. D’estate, ad agosto, dalla sommità dello Spielberg vengono lanciati dei meravigliosi fuochi di artificio che sono una delle cose per cui è nota Brno.

carcere Spielberg Brno
attribuzione: Bjalek Michal, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Meno famoso ma secondo me molto suggestivo è un secondo maniero, il castello Veveri,  che si trova poco fuori Brno,  su un promontorio roccioso sul fiume Svratka.

Villa Tugendhat

Dal mio punto di vista meno affascinante è la famosa Villa Tugendhat, inserita nel patrimonio UNESCO, edificio costruito dall’ architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe dal 1928 al 1930.  Sorge su tre piani con una vista panoramica sulla città, ed è considerata un capolavoro dell’architettura moderna, ma probabilmente è solo molto più moderna come concezione per gli anni in cui fu costruita, oggi  non mi pare che faccia una grande impressione estetica, se non si è proprio del mestiere per ammirare gli stratagemmi architettonici.

 

 

4 thoughts on “Brno, città morava dal fascino noir

  1. Valeria come stai? 🙂
    A parte per il Gran Premio motociclistico, anch’io la conoscevo per via dei nostri compatrioti imprigionati nello Spielberg. Non so se siano più impressionanti le mummie in sé o il pensiero della donna sepolta viva O_O
    Che bella ventata che sa di fuga europea, mi ci voleva grazie! 🙂

    1. Come sto? Scaldando i motori cara….non ne posso più! Brno era un viaggetto di qualche anno fa rispolverato con tanta nostalgia

  2. Non ci siamo stati a Brno, ma a questo punto ne siamo molto incuriositi!!
    Carinissima la storia della Cattedrale che suona mezzogiorno alle 11….colpo di genio o nemici un po’ troppo ingenui?! 🙂

    1. Forse si erano stufati e aspettavano solo una buona scusa per andarsene 🙂

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