Fortezze, antichi villaggi e mercati nella regione di Nizwa

Tutto l’ itinerario dal sud al nord dell’ Oman è caratterizzato dalla costante presenza di fortezze, castelli, torri di avvistamento, una possente rete di controllo del territorio e di difesa di quella ricca via carovaniera  mediorientale di cui per secoli l’Oman è stato il centro nevralgico. Le fortezze servivano a stipare le merci e accogliere le persone al sicuro da attacchi di briganti.

Quando sulle coste arrivarono i Portoghesi, il loro stile costruttivo si mescolò a quello tradizionale omanita, e anche quando gli omaniti ripresero il controllo di tutto il territorio queste caratteristiche architettoniche rimasero un tratto distintivo delle fortezze.

torri di guardia Oman

Pietra, fango, sabbia e paglia sono i materiali  utilizzati per costruzioni imponenti e stratificate, pronte ad ampliare le stanze e le torri al sopraggiungere di maggiori esigenze di spazio, in  un succedersi apparentemente caotico di volumi che in realtà, come vedremo ha una sua precisa logica.

Castello di Jabrin

Il Castello di Jabrin è una costruzione imponente ed elegante che al suo interno sembra un labirinto di stanze e torri.

Fu costruito  nel 1670 dall’Imam Sultan Bin Saif Al Ya’Aruba, non solo con i classici scopi difensivi di un forte, ma anche come elegante residenza.

Da lontano sembra un castello di sabbia, di quelli che i bambini costruiscono al mare, e in fondo la materia prima di cui Jabrin è fatto non è molto dissimile da quelle effimere costruzioni: fango e paglia per un gigante di 3 piani e 55 stanze.

In realtà è difficile parlare di 3 piani come se fosse una costruzione lineare: le rampe di scale si susseguono in maniera non lineare, le stanze si inframezzano tra i piani, in una costruzione per accrescimento a seconda delle necessità, che rende apparentemene caotica la disposizione degli ambienti.

Questa architettura complessa costringe il visitatore ad una divertente caccia al tesoro per visitare fino all’ultima stanza, ma un tempo rendeva difficile all’ipotetico assalitore giungere subito al cuore del castello e facilitava la difesa.

Nell’esplorazione comunque vi aiuterà l’audioguida in inglese che viene fornita gratuitamente all’entrata insieme al biglietto.

cortile castello Jabrin Oman

Ogni stanza è una sorpresa diversa dalle altre. Alcune hanno il tetto in legno tutto decorato con motivi floreali policromi, come la stanza del sole e della luna, in cui da diverse finestre filtra la luce solare e lunare.

C’è una bella rampa di scale tutta decorata con le sure del Corano incise nel marmo su pareti e volta.

Ci sono trabocchetti e passaggi segreti nascosti sotto tappeti e assi di legno.

soffitti legno cstello Jabreen Oman

Altre stanze sono arredate con cuscini, tappeti, oggetti vari. E’ bella la biblioteca ancora contenente tanti libri con i loro leggii da sfogliare comodamente seduti sui tappeti, con la frescura assicurata da un ingegnoso sistema di aereazione attraverso buchi sulle mura che creano circolazione d’aria. In questo clima mite si studiavano astrologia, medicina, arte, il castello era un luogo dove si sviluppava la cultura e si ricercava la bellezza.

biblioteca castello jabrin Oman

In alto il castello è un rincorrersi di torrette e terrazze, e il punto più panoramico è dove sorge il pennone con la bandiera. Da qui si gode uno spettacolo sulla valle semidesertica su cui spicca però una parte tutta coltivata  a palme da dattero.

jabreen castle terrazza

Difatti nei magazzini del castello venivano stoccati i datteri e il pavimento era costruito in maniera ondulata in modo da creare dei canali che convogliavano il succo dei datteri che col calore si squagliavano fino a creare quasi un miele,   in caso di assedio riserva nutriente e anche sostanza  vischiosa ed ustionante da versare bollente addosso ai nemici.

magazzini castello jabrin Oman

Forte e souq di Bahla

Il forte di Bahla è la più grande fortezza dell’Oman, che impressiona appena lo si vede.

fortezza di nizwaE’ patrimonio dell’umanità UNESCO sin dal 1987, e per 20 anni è stato sotto restauro sino a tornare oggi all’antica magnificienza. E’ aperto al pubblico tutti i giorni dall 9 alle 16.

fortezza di bahla Oman

Al suo interno i diversi ambienti aggiunti nei secoli, dal periodo preislamico all’età moderna, mostrano  l’evoluzione delle forme architettoniche. Così Al Qasabah, la Cittadella risale all’anno 1000, mentre Bait Al-jabal, con la sua torre del vento, fu costruita nel 18mo secolo, mentre  Al-Bait Al-Hadith, la Casa Moderna, che si trova tra i due, è del 19mo secolo. Bait Al-Quaid invece è la parte del forte dedicata agli alloggi dei soldati.

edifici intterni forte bahla

 

Dentro è meno bello ed elegante di Jabrin ma il suo motivo di interesse sono soprattutto le sue dimensioni enormi,9000 metri quadrati di superficie.

Si erge in una posizione strategica su uno sperone roccioso che utilizza come base su cui si innalzano le mura di mattoni crudi e fango, alte e possenti, che hanno sempre scoraggiato ogni attacco e hanno reso Bahla uno dei più inespugnabili forti dell’Oman.

fortezza di bahla ingresso

Del resto fin dall’entrata si capisce che qui non si scherzava: l’apparato difensivo consta di diversi livelli di difesa con mura  concentriche e cancellate, le mura sono predisposte per rovesciare acqua e altre sostanze bollenti sui nemici, otto torri di vedetta con feritorie per sparare e lanciare freccie, sette pozzi d’acqua e magazzini per resistere agli assedi. E poi alloggi per i signori, per le carovane di passaggio  e per  i soldati, per cavalli, dromedari e asini, e persino due moschee e un cimitero.

forte di bahla torre

Il forte di Bahla, così imponente da mettere soggezione, è attiguo ad un’ampia cinta muraria che circonda l’antica cittadina di Bahla; la leggenda dice che furono costruite in una sola notte da una donna, una strega che chiamò in aiuto il diavolo.

mura di bahla

Bahla del resto gode di una fama di ambigua e misteriosa città della magia, sia nera che bianca. Se ne parla quasi di nascosto, perchè la fede islamica certo non è compatibile con credenze magiche, ma numerosi aneddoti bisbigliati tra la popolazione sono legati ai maghi di Bahla.

Uno ci viene narrato dalla nostra guida, che riporta un racconto di una cosa che sarebbe capitata direttamente a suo nonno, ma che con tutta probabilità era una storiella che il nonno gli raccontava da piccolo. Era un periodo in cui gli omaniti vivevano ancora in gran miseria, e poichè era difficile mangiare per gli uomini, certo era raro che ci si curasse dei cani; un giorno tre cani randagi affamati  si fermarono ad ululare in cerca di cibo davanti alla casa di suo nonno, e lui con compassione diede loro da mangiare; non racccontò a nessuno di questo apparentemente insigniticante episodio. Tempo dopo fu fermato per strada da tre uomini che lo invitarono ad unirsi a loro in un banchetto; meravigliato chiese loro perchè lo invitassero e loro risposero che lui aveva dato loro da mangiare quando erano poveri cani. Ma perchè non si erano qualificati come i maghi che erano? Risposero che andavamo di fretta perchè dovevamo terminare un affare importante.

bahla panorama città vecchia

Un’altra leggenda è legata al souk di Bahla: si dice che esista una speciale colonna, che nessuno sa qual’è, se uno ci si appoggia  i maghi si giocano all’asta l’anima del malcapitato.

bahla souk

Il souk di Bahla è molto autentico e antico ed ha un’atmosfera straordinariamente avvincente. Le sue botteghe aperte sino a tarda notte vendono lavori in ceramica, rame, antichi e nuovi khanjar, fucili, spezie, cordami, otri ricavati dallo stomaco dei cammelli, oggetti rurali e di vita quotidiana,

bahla souk merci

Gli anziani siedono a discutere all’ombra di un grande albero che sorge tra i negozi di mattoni crudi e fango con le porte di legno e non amano essere fotografati. Chissà, magari stanno contrattando l’anima di qualche ignaro turista che si è appoggiato ad una certa colonna…

bahla souk grande albero

Nizwa, la perla dell’Islam: il forte e il souq

Nel nostro viaggio alla scoperta dei forti dell’Oman ci spostiamo a Nizwa, città forte cntro di cultura islamica tanto da essere soprannominata “la perla dell’ìIslam”, che fu in passato capitale dell’Oman e che ancora oggi resta una città importante come centro di dottrina religiosa, come snodo commerciale e come luogo turistico al centro di una regione naturalisticamente molto bella e varia.

moschea nizwa

Consiglio di fermarsi a dormire qui diversi giorni e sportarsi in giornata per visitare  le molte attrazioni dei dintorni.

bastione circolare forte nizwa

Il monumento più conosciuto di Nizwa, e uno dei più visitati in Oman, è proprio il forte, particolare rispetto agli altri per la  struttura architettonica circolare e merlata della grande torre dal diametro di 45 metri  e dall’altezza di 34 metri che spicca sul castello, e il suo color cammello, che lo fa sembrare un castello di sabbia uscito da un secchiello, solo un milione di volte più grande.

forte di Nizwa

E’aperto tutti i giorni dalle 9 alle 16 tranne il venerdì quando è  aperto dalle 8 alle 11. Vi consiglio di acquistare l’ingresso con la partecipazione alla visita guidata, affidata  ad una squadra di preparatissime guide al femminile, infatti molti ambienti del castello sono di per sè spogli per una sobrietà probabilmente legata al particolare senso di religiosità che ha caratterizzxato la storia di Nizwa, e si apprezano meglio con la spiegazione della loro storia e funzione.

forte di nizwa

Così visitando la camera dell’ Iman, potente signore del ricco territorio di Nizwa ma soprattutto capo religioso, possiamo vedere il passaggio segreto che permetteva all’Iman di recarsi in incognito a vistare il souk e la città per cogliere i sentimenti e le preoccupazioni della gente comune.

alloggi studenti forte nizwa

Accanto ai suoi alloggi aveva voluto quelli degli studenti della scuola coranica, che tanto teneva in considerazione. Vicino alle stanze degli studenti c’è la bliblioteca, che ancora custodisce tanti preziosi volumi. Le stanze degli studenti sono state ancora utilizzate per la stessa funzione e per alloggiare ospiti in occasione di eventi fino ad epoca recente, e si possono vedere  gli arredi originali.

biblioteca forte nizwa

Si possono visitare tanti ambienti entrando dalle loro belle massicce porte di legno: le cucine, i magazzini, le sale di rappresentanza, comprese quelle dedicate agl incontri diplomatici pubblici e privati. Oggetti tradizionali di vita quaotidiana dell’Oman sono conservati in diverse sale.

merli forte nizwa

In alcuni ambienti sia all’interno del forte sia all’esterno dove vi è un piccolo parco, vi sono delle dimostrazioni di artigianato  e usi locali dal vivo. In pochi minuti un’anziana signora ha realizzato un vero capolavoro con l’hennè sulla mano di mia figlia, mentre ho assistito alla preparazione del pane, sottilissimo largo impasto cotto sulla pietra.

donne artigiane forte nizwa

Bisogna essere fortunati, come nel mio caso, per capitare al forte in occasione di una rievocazione del patrimonio culturale di danze e musica popolari.  uomini in abito bianco, con i loro khanjar d’argento alla vita e questa volta con turbante (più diffuso nelle zone desertiche), con strumenti musicali tradizionali si muovevano a passo di danza ritmata facendo oscillare la loro sciabola, e cantando  melodie tradizionali rurali. E’ uno spettacolo molto avvincente.

spettacolo folk forte nizwa

Sul bastione circolare centrale, il panorama che si osserva dall’alto su tutta la città ripaga della fatica della salita. Da qui potrete identificare i più imporanti punti di riferimento della città, tra cui il vicino souq e la grande moschea.

Il souq di Nizwa è nella mia opinione il più bello e originale dell’Oman, più piccolo ma più luminoso e attraente anche di quello di Muscat. Potrete visitarlo anche di sera tardi, quando le luci lo rendono ancora pià suggestivo.

esterno souk nizwa di notte

E’ rinchiuso tra alte mura color sabbia, e la struttura interna, con la sua cupola blue e oro, è ben conservata come quella di un tempo, anche se è stata restaurata profondamente negli anni ’70.

mura souk nizwa

La piazza principale è dedicata alla vendita dei vasi di terracotta, che sono una specialità di Nizwa. Dai semplici grandi otri ai più piccoli coloratissimi vasi, disposti scenograficamente anche tra i rami delle palme, il colpo d’occhio è assicurato.

souk nizwa vasi

Nei negozi potrete trovare tutto l’assortimento dell’artigianato e dei prodotti locali, dagli abiti al frankincenso, alle spezie, ai khanjar e ai monili femminili di argento.

souk nizwa

Esiste un edificio legato al commercio dei generi alimentari. Curiosamente, mentre nel resto del souq gira una folla di uomini e donne, al mercato alimentare sono gli uomini che vanno a fare la spesa.

mercato alimentare souk nizwa

Nel mercato alimentare vi consiglio di fermarvi al grande stand  dei dolci, che è una delle più famose  pasticcerie omanite di halwa, il dolce tipico servito in contenitori rotondi di porcellana o metallo decorato o in bicchierini monoporzione, che si adora o si odia.

E’ una gelatina molto dolce e speziata in diversi gusti, dallo zafferano al cardamomo, Zucchero di canna, acqua di rose, spezie, farina di tapioca, burro chiarificato, sono gli altri ingredienti di questo dolce che personalmente ho gradito molto, tanto da portarmene a casa una discreta scorta.

halwa

Nel grande emporio di datteri e spezie potrete provare uno per uno tutti i vari tipi di datteri per scegliere quelli che vi piacciono di più, e a quel punto sarete già sazi! Acquistate anche la curiosità dello sciroppo del dattero, che loro chiamato miele da dattero, è più dolce del miele stesso ed è perfetto sui pancakese e nello yogurth.

datteri souk nizwa

Al souq di Nizwa dovete però assolutamente arrivare il venerdì all’alba. Programmate in funzione di questo i vostri movimenti, perchè non c’è niente di più caratteristico e autentico del Mercato del bestiame che si tiene in un particolare cortile esterno del souq di Nizwa.

nizwa cortile mercato bestiame

Fin dalle ultime ore della notte arrivano con i loro animali pastori da tutta la regione e aspettano circa le 7,00 per iniziare il rito dell’asta degli animali.  Sui bordi di un’aiuola centrale siedono i potenziali compratori, mentre in un tripudio di belati e di urla degli umani i pastori sfilano con la loro capra, pecora o mucca al guinzaglio in circolo intorno a questa aiuola; i compratori fermano l’animale per esaminarlo, controllano i denti, soppesano la qualità del pelo ecc., e se interesati fanno la loro offerta. Dopo tre giri senza nuove offerte l’animale è aggiudicato. Alle 8,30 tutto è finito e resta solo il tradizionale mercato di tutti i giorni.

souvenir souk nizwa

Mercato delle Donne e rovine di Ibra

A proposito di mercati, nella regione di Nizwa c’è Ibra, un paese che dovrete visitare per due motivi: il Mercato delle Donne e le rovine del vecchio villaggio dalle case di fango e paglia.

spezie oman

Il Mercato delle Donne si tiene solo di mercoledì mattina, e anche qui occorre organizzarsi per arrivare nel giorno giusto.  Negli altri giorni il mercato è veramente dozzinale e non vale la pena di fermarsi a vederlo se non per una sbirciatina alla grande quantità di meloni che sono venduti.

donne artigiane oman

Il Mercato delle Donne è un mercato caratteristico che da secoli è riservato solo alle venditrici donne, da quelle beduine con i vestiti colorati ed il classico velo con la maschera nera che lascia vedere i soli occhi, a quelle omanite che arrivano dalle campagne facendo a piedi anche 15 km per giungere al mercato a vendere i loro prodotti fatti a mano, e le acquirenti sono solo donne, addirittura fino a pochi anni fa era vietato l’ingresso ai turisti uomini.

donna venditrice Oman

Qui si vendono tessuti e manufatti, unguenti e creme di bellezza, hennè, il famoso kajal per gli occhi, vestiti bellissimi da sfoggiare sotto l’abito nero. Peccato che le donne siano molto schive e non gradiscano le fotografie, che vanno scattate solo chiedendo permesso o riprendendo con non-chalance il quadro generale e non i dettagli.

rovine villaggio Ibra

Il vecchio villaggio di Ibra è in completa rovina, ma vale la pena fare una passeggiata lungo la via principale, disseminata da quelle che un tempo dovevano essere belle tradizionali case e che oggi sono scheletri di mura diroccate.

ibra rovine case fango

La popolazione ha preferito spostarsi in case moderne, con maggiori confort e più facili da mantenere ma  finchè le rovine resisteranno al tempo, ha comunque fascino aggirarsi tra questo museo a cielo aperto, che  testimonia un’ architettura interessante con archi, nicchie ed elaborate decorazioni,

ibra antiche case rovine

Al Hamra

Se si vuole vedere un villaggio tradizionale in fango e paglia, anch’esso quasi del tutto abbandonato ma in migliori condizioni di Ibra, bisogna andare ad Al Hamra.

al hamra panorama dai tetti

Spesso accompagnati da gruppi di innocui cani randagi si cammina per le antiche strade  fiancheggiate da edifici abbandonati e senza tetto, molti dei quali però sono in un buono stato di conservazione, ancora con le loro eleganti e lavorate porte di legno,  e con le scale per raggiungere i piani superiori.

case fango al hamra

Poche case sono ancora abitate e mantenute, c’è anche qualche cenno di recupero di alcune case abbandonate. L’atmosfera che si respira qui è molto particolare, le case parlano di una vita che sta sparendo ma che era ricca di un fascino struggente.

Al hamra case fango

Non potete perdere la visita a Bait Al Safah, un grande palazzo in fango e paglia preservato e reso sede di un museo che mostra come è fatta una casa tradizionale, come è arredata, quali attività  si svolgono in qesta regione, quali sono i vestiti della popolazione e quali prodotti tipici offre il territorio.

museo tradizioni popolari al hamra

La visita è interessantissima, si passa tra vari livelli e stanze aggiunte nel tempo, si sperimenta come il sistema di finestre assicurava il passaggio dell’aria e il mantenimento di una temperatura molto gradevole, si vedono mobili e attrezzi di vita quotidiana.

interno museo al hamra

Si può assistere a delle dimostrazioni artigianali in diretta, con spiegazione delle proprietà dei vari olii e preparati (olii essenziali terapeutici e cosmetici, profumi), di come si fa la colatura dei datteri, la macinazione del caffè, la preparazione del pane, assaggi e  degustazione di the e caffè con datteri, comodamente seduti tra tappeti e cuscini. Si possono comprare  questi prodotti ma non c’è insistenza, si paga infatti un biglietto per entrare.

al hamra museo offerta the

Inolte è possibile indossare gratuitamente  una vasta scelta di antichi colorati abiti da uomo, donna e bambini e così agghindati fotografarsi in un ambiente tradizionale.

al hamra museo vestiti

Misfat al Abriyyn

Non lontano da Al Hamra si trova un villaggio ancora abitato e ben conservato, le cui case sono non in fango ma principalmente in pietra.

Si trova in alto, in una zona molto verde tra le montagne, con i giardini terrazzati e i palmeti irrigati con il sistema degli aflaji. Un posto bellissimo dove ad avere tempo varrebbe la pena fermarsi una notte per riposarsi e godere della natura.

panorama misfah Oman

Si entra dall’ingresso Sabah Al Muqubraq e si cammina per la strada principale affinacata dalle antiche case di pietra, che sono ancora tutte abitate, sino ad arrivare alla vecchia riserva di acqua, una grande pozza dove viene convogliata l’acqua degli aflaji che serve per l’irirgazione, e dove anche i bambini trovano refrigerio nelle giornate più calde.

misfah case pietra

Si può percorrere un bel sentiero che costeggia il falaj che attraversa le piantagioni di frutta e di palme da datteri, con la raccomandazione, anche se non vi sono recinzioni e segnali minacciosi, di non cogliere la frutta che è coltivata ed è  la principale fonte di sostentamento degli abitanti e non inquinare gli aflaji, da dove la gente dei villaggi più remoti beve ancora oggi.

palmeto e falaj Misfah

Cìè un bellissimo punto panoramico in un bar con terrazza che è stato visitato anche da Re Carlo III di Inghilterra nel suo viaggio in Oman. Da qui si ammira il villaggio, le piantagioni nella vallata e tutte le montagne circostanti.

bar panoramico Misfah

Salutate quelli che incrociate nel vostro cammino, vestite in modo modesto con shorts sotto ai ginocchi e spalle coperte. Questo è un villaggio di gente semplice e cordiale, può capitare di venire invitati nella case, occorre togliersi le scarpe e sedere per terra sui tappeti, non mostrare i palmi dei piedi, servirsi con la mano destra e accettare il caffè o the che viene offerto, spesso per tre volte. Le fotografie vanno fatte solo con il consenso dei locali e non si può tentare di intrufolarsi nelle aree delle case riservate alle donne.

case pietra Misfah

Ospitalità, rispetto e condivisione della bellezza, che si può volere di più?

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