5 isole da sogno nell’arcipelago di Nosy Be

Nel nord del Madagascar, intorno alla grande bella isola di Nosy Be, c’è un arcipelago formatao da isole più piccole, ciascuna delle quali ha caratteristiche e motivi di attrazione diversi dalle altre. Tra queste, in particolare vi voglio parlare di 5 isole da sogno, un vero angolo di paradiso da scoprire.

1. Nosy Komba

Nosy Komba è la più grande e la più abitata tra le isole dell’arcipelago di Nosy Be. Mi ha sopreso molto perchè ho avuto modo di scoprirla in due momenti del mio viaggio, concentrandomi su esperienze diverse e riportandone impressioni completamente differenti.

Nosy Komba viene soprannominata “Isola dei Lemuri” e di solito quando si arriva qui si punta al parco dei lemuri e dei camaleonti e si sbarca sulla spiaggia del villaggio principale, che è un po’ la porta di accesso alle bellezze naturalistiche dell’interno dell’isola. Non è certo quella che si può definire una spiaggia da sogno, perchè l’antropizzazione si fa sentire, tra pile abbandonate sul fondale marino e residui vari di vita quotidiana lasciati sulla sabbia  senza troppa attenzione.

villaggio nosy komba visto dal mare

Il villaggio dei pescatori è grande, vi abitano 3500 persone e non c’è corrente elettrica. Gli uomini si dedicano alla pesca, le donne curano i tantissimi bambini e si arrabattano con il piccolo commercio di oggetti artigianali.

Passeggiando tra le casette di legno e salendo su per il sentiero che porta al parco dei lemuri, sarete circondati da decine e decine di banchi di sovenir: si va dai parei (tutti uguali, comprati sulla Grande Terra del Madagascar e rivenduti per un piccolo profitto) alle tovaglie (tutte diverse, ricamate sul posto soprattutto in stile Richelieu, con motivi traforati frutto di una tecnica raffinata insegnata un tempo dai francesi e poi quasi scomparsa in Francia stessa).

Tipici souvenir sono i piccoli animaletti intrecciati con la rafia (lemuri e camaleonti); poi ci sono i quadri dagli sgargianti colori africani, oli di citronella,  di ylang ylang e di vaniglia,   conchiglie,  spezie, insommai tantissimi oggetti con cui riempire le valigie.

souvenir nosy komba

A Nosy Komba ci sono bravi intagliatori di legno; molte sculture sono gradevoli ma seriali, e rappresentano tartarughe, lemuri, delfini, ma cercando si trovano delle sculture molto più raffinate, dei pezzi unici di grande bellezza; è vietato esportare legno, anche scolpito, senza un certificato di acquisto da venditori autorizzati, ma tutti gli artigiani qui sono abilitati a mettere sulla ricevuta il richiesto bollino rosso.

villaggio a nosy komba

Qua e là troverete gruppetti di bambini che cantano e chiedono, ma senza insistenza, quasi come il nostro dolcetto o scherzetto di Halloween, “bonbon, bonbon!”, dolcetti, dolcetti! A Nosy Komba esiste solo la scuola elementare, poi chi vuole continaure a studiare – e non sono molti – deve remare per miglia e miglia per raggiungere Nosy Be. Ugualmente a Nosy Komba non c’è il medico, ma sulla montagna vive lo sciamano, ancora oggi consultato  sia  come autorità religiosa sia per la prescrizione dei rimedi della farmacopea tradizionale.

bambini a nosy komba

C’è un piccolo museo della storia e delle tradizioni a Nosy Komba. Il curatore è un giovane molto delicato e appassionato del suo ruolo; personalmente conduce le guide e con i non molti oggetti presenti riesce a far penetrare i visitatori nel cuore della vita di questo villaggio e nella tradizione malgascia.

Ci sono gli oggetti di vita quotidiana così come si sono evoluti durante la non lunga storia di antropizzazione del Madagascar, ci sono i frutti della terra e gli strumenti tradizionali per la loro lavorazione, ci sono documenti della colonizzazione francese, piroghe che riproducono quelle con cui i fondatori provenienti dalla penisola indiana arrivarono attraversando il grande oceano. Ci sono storie di guerre tra regine e filmati  di cerimonie in cui gli spiriti si impossessano di uomini e donne; ci sono strumenti musicali particolari che quando era piccolo il curatore del museo erano di uso comune nel folklore del villaggio e ora nessuno tra i giovani sa più suonare, questo  ce lo racconta con grande malinconia. Insomma, in quel piccolo museo c’è davvero un mondo.

lemure a nosy komba

Poi, proprio appena fuori dal villaggio, Nosy Komba è la terra di  lemuri semiaddomesticati. Sono lemuri macaco che certo non soffrono la timidezza, ti saltano sulle spalle e sulla testa senza nessuna remora, per spolparsi fino all’ultima banana di cui sono ghiotti. Cavalcano perfino il guscio di una grossa tartaruga delle Seychelles, se serve per avvicinarsi al premio ambito.

Ci sono altri animali forse un po’ eccessivamente addomesticati, come un camaleonte – sempre lo stesso – che le guide vi mettono sul braccio per la foto ricordo o un boa assai rincitrullito che viene posto sul collo dei turisti al medesimo scopo. E’ vero, c’è un po’ di finzione,  però è l’occasione per poter osservare da molto vicino delle specie animali che altrimenti si vedrebbero solo con un certo distacco.

camaleonte su braccio a nosy komba

Sono tornata gli ultimi tre gioni al termine della mia vacanza a soggiornare sull’isola di Nosy Komba, e dopo la spartana semplicità del villaggio di pescatori, ero un po’ perplessa della mia scelta, dubitando che potesse esservi dalla parte opposta dell’isola un  hotel super lusso o un mare veramente incontaminato.

Invece il mio soggiorno presso il resort Tsara Komba ha superato ogni aspettativa, per la ricercata armonia tra natura e design integrato nell’ambiente, tra autenticità ed esperienza esclusiva. Non per niente è inserito tra i 50 migiori ecoluxury hotel del mondo.

tsara komba

Un vero sogno: otto bungalow con suite da 120 mq, dalla trabeatura altissima di legno e il tetto di foglie di palme, struttura interna di palissandro con i letti a baldacchino dettagli di arredamento originali acquistati da antiquari e artisti locali della scultura, un dehors dove fare colazione o rilassarsi, raccolto tra una straordinaria vegetazione selezionata con cura che comprende alberi e fiori locali di tanti tipi, che attirano molte specie animali, e persino, accanto al bungalow una piccola spiaggia privata con i lettini con panorama spettacolare sulla distesa di sabbia sottostante e sul mare, e poi percorsi pochi scalini una larga bellissima spiaggia bianca attrezzata, incastonata come in un quadro tra bouganville, con a disposizione canoe e piroghe.

Non sto neanche a descrivervi il livello eccellente di trattamento ricevuto, e la grande professionalità della direttrice, sempre presente a controllare i dettagli ed attenta agli ospiti fino al punto di alzarsi per venire a salutarci prima dell’alba alla nostra partenza, per assicurarsi che tutto fosse perfetto fino alla fine.

Questo tipo di eco-resort sono importanti per l’economia locale, non derubano il territorio ma anzi lo salvaguardano e lo arricchiescono dal punto di vista ambientale ed economico; tutti i picocli villaggi di pescartori, artigiani e lavoaratori nei servizi cresciuti nei dintorni del resort vivono proprio di questo.

tsara komba

Proprio ragazzi dei villaggi locali mi hanno portato a scoprire tramite le escursioni organizzate da Tsara Komba le meraviglie delle isole vivine, e intanto assistevo agli approvvigionamenti per i nostri pasti: avvicinavano i pescatori e sceglievano il pescato contrattando l’acquisto di ciò che avrei mangiato la sera, accompagnato da vedure in gran parte dell’orto biologico del resort; quando si dice a km 0!

nosy komba

2. Nosy Iranja

Nosy Iranja è un luogo unico, come dire il Colosseo dell’arcipelago di Nosy Be e forse di tutto il Madagascar. Si tratta di una lunghissima lingua di sabbia candida nel mare trasparente e turchese che unisce due isole (Nosy Iranja Be e Nosy Iranja Keli), e compare ogni giorno per essere nuovamente sommersa la notte con l’alta marea.

nosy iranja mare

Una delle due isole è privata, venduta dal governo del Madagascar, che peraltro sembrerebbe assai propenso a vendere tutto ciò che del territorio è ben commercializzabile, compreso il permesso per la caccia alla balena che dovrebbe invece essere tutelata ad ogni costo.

nosy iranja lingua sabbia

Proprio nel dirigerci con la barca alla volta di Nosy Iranja io sono stata fortunatissima: ho incrociato un branco di ben 5 balene megattere che allineate si sono esibite lungamente in soffiate  ed emersioni con salto, uno spettacolo raro ed entusiasmante! Avevo fatto whalewatching in Canada e Sudafrica attendendo a lungo l’emersione delle balene, ma mai avevo visto qualcosa di simile. Anche al ritorno ho incontrato un’altra balena con il suo piccolo e diversi delfini.

balena madagascar

I 2 km di sabbia zuccherina che collegano le due isole vanno percorsi tutti e non si può fare a meno di un bagno nelle acque che spesso ospitano le tartarughe marine, che vengono a deporre le uova proprio su una spiaggia di Nosy Iranja, approfittando delle notti calde e senza pericoli.

nosy iranja sabbia

A Nosy Iranja c’è un villaggio di pescatori, con le classiche capanne di paglia davanti alle quali le donne vendono i soliti prodotti artigianali tipici, e c’è un albergo perfettamente integrato nell’ambiente dove alloggiare di solito per una o due notti; ci si può anche far preparare un pranzetto succulento a base di riso, pesce e frutta cucinato direttamente sulla spiaggia.

nosy iranja palma

Vale la pena salire, per diverse vie, al faro situato sulla cima dello zoccolo, e vicino una casetta che era la vecchia scuola, oggi trasferitasi in un punto più comodo dell’isola. Si tratta di un faro francese chiuso con la fine del dominio coloniale e mai rimpiazzato da un altro simile. Sul faro non si può salire ma dalla vasta spianata intorno ad esso si dominano le terre rosso intenso  e la folta vegetazione che caratterizzano le alture dell’isola,  la lingua di sabbia, l’altro isolotto e il mare azzurro.

nosy iranja faro

3. Nosy Tanikely

Di fronte all’isola di Nosy Tanikeli sorge il più bel parco marino dell’arcipelago di Nosy Be. E’ un parco acquatico corallino protetto, un giardino segreto dove si possono fare tanto immersioni, fino a 24 metri di profondità, quanto snorkeling.

tanikeli tartaruga marina

Le varietà di specie vegatali ed animali sottomarine che vi si trovano sono tantissime. Oltre alle gorgonie e ai coralli (tra cui il corallo nero) che sono anche più appariscenti di quelli delle Maldive,  si possono incontrare pesci di barriera di tutti i colori, cangiantidi, spugne, aragoste, murene, stelle marine, mante, tartarughe, e perfino delfini e squaletti innocui.

diving tanikeli madagascar

Naturalmente la pesca è vietata e per accedere al parco e praticare immersioni o anche snorkeling si paga una piccola tassa che comprende anche la visita del faro che si trova sull’isola e del centro di interpretazione, nonchè il nolo di maschera e pinne.

L’isola, il cui nome significa “piccola terra”, è deserta e lambita da correnti che arrivano da diverse direzioni, così che si sono formate tre barriere coralline completamente diverse tra loro. E’ facile da visitare in poco tempo e anche al suo interno si possono fare avvistamenti interessanti, come lemuri, pipistrelli volpe e il Zonosaurus madagascariensis, una specie di grande salamandra.

4. Nosy Sakatia

Nel mare di Nosy Sakatia si può vivere l’emozionante esperienza di nuotare con le tartarughe verdi giganti che lo popolano, e tra pesci multicolori. Il mare di Nosy Sakatia è di uno stupendo colore verde smeraldo che si differenzia da quello delle altre isole. Alla barriera corallina si può arrivare facilmente a nuoto e sulla spiaggia si trovano tanti coralli.

diving nosy sikalia

Nosy Sakatia è molto adatta allo snorkeling e alle immersioni, vi sono  foreste di poseidonie , tutti i tipi di pesci di barriera e una gran quantità di tartarughe marine che non hanno nemmeno paura dell’uomo. Da agosto ad ottobre passano da qui le megattere, e incontrare queste balene è davvero emozionante; d’inverno (cioè la loro estate da novembre a gennaio) invece, attratti dal caldo e dal molto plancton, arrivano gli squali balena.

L’isola, che vanta diverse spiagge bianche dove ci si può riposare all’ombra delle palme da cocco, e altre zone di costa caratterizzate da mangrovie, al suo interno custodisce una natura lussureggiante, ed ospita tre piccoli graziosi villaggio di pescatori, poche centinaia di abitanti in tutto senza corrente elettrica e acqua corrente, e con un forte attaccamento alle tradizioni. Non solo si dedicano alla pesca, ma anche all’agricoltura, e infatti sull’isola vi sono aree dedicate a piantagioni di riso, spezie, manioca, caffè.

nosy sakatia

A Nosy Sakatia  ci sono diversi sentieri, c’è un corso di acqua dolce e tante piscinaìe naturali vicine alla montagna sacra al centro dell’isola; ci sono  molti alberi ed animali di specie endemiche. Tra le piante caratteristiche anche la vaniglia, che è in realtà una particolare orchidea, e altre orchidee, tanto che Nosy sSakatia si è guadagnata l’appellativo di “isola delle orchidee”.

5. Nosy Antsoha

Nosy Antsoha è la meno visitata e la meno famosa tra le cinque perle di cui vi ho parlato ma, sapete, è quella che ho amato di più.  Si trova al centro di in un bellissimo mare turchese, sulla rotta di Nosy Iranja, con cui condivide la forte soggezione alle maree che fanno comparire e scomparire le spiagge. Questa è un’isola privata  lussureggiante in circondata da spiaggie candide dove si trovano  tanti grandi pezzi di corallo e belle conchiglie,  e tra la folta vegetazione endemica vivono indisturbate molte colonie semidomestiche di diverse specie di lemuri.

nosy antschoa

Questi lemuri sono sempre speranzosi di trovare cibo, in particolare le solite banane, e non si fanno pregare a saltare addosso ai turisti, anche due o tre per volta, perfino sulla testa,  e sono proprio affettuosi, anche senza cibo offerto vi leccheranno la mano o cercheranno di afferrarla con le loro manine.

lemuri a nosy antschoa

Ci sono diverse specie di lemuri che convivono nello stesso spazio. Innanzitutto ho potuto vedere il Sifaca Coronato, con il pelo del corpo bianco panna, il petto arancione e il collo e la testa marrone.  Ha un’espressione dolcissima ed è forse il più amichevole fra tutti i lemuri che ho incontrato in Madagascar.

sifaca coronato a nosy antschoa

Poi c’è il lemure dalla coda ad anelli, o lemure Catta, che è ghiotto non solo di banane ma anche di foglie, fiori e perfino pezzi di corteccia, ed è una specie molto comune in tutto il Madagascar.

Infine il lemure indri, bianco e nero come un panda, piuttosto grosso di taglia e con uno stranissimo verso gutturale che sembra un lamento. Qui ce ne sono tanti ed è un’occasione unica perchè si tratta di una specie a rischio di estinzione.

lemuri a nosy antschoa

Peccato che quest’isola di solito sia considerata di passaggio per Nosy Iranja, meriterebbe certamente una permanenza maggiore di una toccata e fuga, ma comunque rimarrà anche così impressa tra i miei ricordi più belli del Madagascar.

spiaggia nosy antschoa

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