Luis Sepulveda – “Patagonia Express”, appunti dal sud del mondo

Il coronavirus si è portato via troppo in fretta il grande Luis Sepulveda, proprio come lui aveva scritto nel suo Jacarè: “si vive e si muore alla velocità della luce”. La notizia è di quelle che mettono profonda tristezza, perchè quando hai amato dei libri in qualche modo ti è entrato nel cuore anche chi li ha scritti, chi ti ha confidato tra le sue righe pensieri e sentimenti che sono diventati i tuoi, chi ti sembra di conoscere da sempre come un amico, un compagno dei momenti in cui la mente si è liberata verso orizzonti vasti.

Ho letto tanti libri di Luis Sepulveda, da quelli impegnati a quelli che (solo in apparenza) sono stati scritti sotto forma di favole per bambini; vi ho trovato due fattori comuni che sono anche la nota caratteristica della vita del grande scrittore cileno: lo spirito poetico e la fame di libertà.

In questo momento mi è tornato in mente un piccolo libro, poco più di un centinaio di pagine,  che per me simboleggia come nient’altro la poesia e il senso di libertà dell’autore: Patagonia Express, il diario di Sepulveda nel suo avventuroso viaggio in America Latina, tra Patagonia, Terra del Fuoco, Amazzonia, Altipiani andini, in luoghi ciascuno a loro modo ai limiti del mondo, con personaggi anch’essi ai limiti, avventurieri  nell’apparente lentezza dello scorrere del tempo, uomini e donne con vite imperfette e un pizzico di folle grandezza, una grande carica di umanità, a volte dolente e a volte surrealisticamente serena, storie di saghe familiari e di brevi esistenze dimenticate, piccoli quadri di esperienze incredibili e realmente vissute.

Sepulveda, che dopo una giovinezza avventurosa e dopo aver subito la repressione, la prigionia e la tortura in Cile durante la dittatura di Pinochet, ha vissuto esule in Europa, anche quando fu per lui possibile ritornare in patria, sentendo  maggiore la forza della libertà qui rispetto al continente sudamericano,  con questo viaggio va indietro alle sue origini, ai limiti più estremi di queste terre, che sono anche gli estremi culturali da cui la “sudamericanità” non può prescindere: in qualche modo queste terre e questi cieli infiniti, con la loro fortissima carica di libertà, sono ciò che lo fa riconciliare con la sua appartenenza a questo mondo.

Sepulveda non è un turista, è un vero viaggiatore, che assapora l’anima dei luoghi,entra nella loro storia attraverso la vita quotidiana degli uomini che incontra, ci trasmette le immagini, i sapori, gli odori, i suoni, si fa amici che restano tali a distanza di anni ed anni e nonostante la lontananza.

Patagonia Espress in fondo è un travel blog ante litteram, una raccolta di appunti di viaggio scritti sul mitico taccuino Moleskine regalatogli da Chatwin, una pinacoteca di quadri impressionisti, che devono essere guardati da lontano, poichè le pennellate rendono più che altro l’atmosfera di una distanza infinita dalla vita borghese cui siamo abituati. Sono paesaggi e ritratti di uomini, che si appartengono reciprocamente e hanno quasi gli stessi caratteri.

cile
Cile – isola di Chiloè

Ho viaggiato in Patagonia argentina, nelle enormi solitudini che caratterizzano il percorso lungo la Routa 40 fino alla Fine del Mondo, e poi su per la Patagonia cilena, risalendo fino ai ghiacciai, e poi verso il piccolo mondo chiuso dell’ isola di Chiloè,  e ancora nell’ Amazzonia misteriosa  degli avventurieri e della natura straripante, e nonostante siano passati diversi anni dall’esperienza certo più intensa di Sepulveda, credo che quel carattere dei luoghi sia ancora rimasto lo stesso, e il loro fascino di luoghi fuori dal tempo immutato.

La storia inizia con l’idea del viaggio  sulle orme di Butch Cassidy e Sundance Kid, concepita ad un tavolo di bar, insieme a Bruce Chatwin, e prosegue come un viaggio in solitaria, pegno di fedeltà all’amico scrittore nel frattempo scomparso. Dall’Isola di Chiloè in traghetto verso sud, già dai primi personaggi incontrati si capisce che la meta non è un luogo qualunque.

terra del fuoco
Terra del Fuoco – Ushuaia, fin del mundo

Sepulveda ci fa incontrare il vecchio malato che viaggia verso sud per tornare a casa con la sua bara, ma anche ci racconta il viaggio verso nord di un aviatore costretto a portare il cadavere di un potente goucho  ritto in piedi nel suo piccolo aereo a cui ha smontato gli sportelli; davanti ai nostri occhi si svolge il campionato di bugie disputato ogni anno in un paesino della Patagonia mentre vengono castrati a bocca gli agnelli,  e si snoda l’incredibile parabola di un geniale falegname cileno che vive la sua terza vita dopo essere stato un ustacha nella seconda guerra mondiale ed un professore di fisica nelle università europee; ci commuoviamo per il bambino problematico che muore di tristezza per la perdita del suo unico grande amico, un delfino catturato dalle baleniere, o per il contadino andino che aspetta con il cadavere del socio ritto su un mulo l’arrivo in montagna del notaio per poterne tutelare la vedova. E infine eccoci a bordo del treno Patagonia Express, simbolo di tutte queste solitudini e di queste avventure.

brasile amazzonia
Brasile, Amazzonia, Rio delle Amazzoni

Immagino Sepulveda sul vecchio aereo quadriposto rattoppato del Capitano Palacios, in compagnia del contadino che porta il suo gallo a combattere e della donna con due maialini stretti in seno, navigare nei cieli tempestosi dell’Amazzonia, e poi penso alla sua morte per la stupidità di un virus qualunque; anche questo finale in fondo troverebbe degno posto tra i tanti apparenti non-sense della vita, che Sepulveda ha raccontato attraverso le vite dei personaggi del suo Patagonia Express.

 

7 thoughts on “Luis Sepulveda – “Patagonia Express”, appunti dal sud del mondo

  1. Da leggere assolutamente. Anzi, voglio leggere e rileggere tutto di Sepulveda, un autore che mi ha sempre ispirato per quello spirito rivoluzionario e “infantile” al tempo stesso. Grazie per questa chicca, che sei vede che hai apprezzato molto…

  2. Sto leggendo tantissimo anch’io ed accogliendo tutti i suggerimenti di voi amici travelblogger. Quindi anche questo è messo in lista! Grazie!

  3. Non conoscevo questo libro ma credo che possa proprio essere il mio genere, senza contare che avendo vissuto qualche mese in Argentina ho un debole per questo magnifico paese ❤

  4. Con conoscevo questo libro di Sepulveda, e nn sapevo nemmeno fosse una raccolta di appunti su una moleskine! Mi fai venire voglia di leggerlo solo per il gusto di farlo.

  5. Sepulveda è un autore che conosco molto poco, ho letto solo i suoi libri più famosi. Da come hai descritto questo romanzo mi hai fatto venire una gran voglia di leggerlo, mi sembra veramente particolare ed interessante.

  6. Non ho mai letto niente di Sepulveda (non so nemmeno perché, semplicemente non è ancora capitato), e questo di certo sarebbe perfetto per iniziare. Con questo bel pezzo sei riuscita a trasmettermi un po’ di quello spirito poetico che si dice sia proprio dello scrittore ❤

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *