Suzhou e Tongli : un giorno tra canali e giardini

Città d’ acqua

Intorno alla città di Shanghai ci sono molti villaggi d’acqua tutti estremamente affascinanti, che a prima vista potrebbero sembrare ciascuno la replica dell’altro, ma che hanno un’anima specifica per atmosfera, colori, tipologia di costruzione, vivacità, che li distingue l’uno degli altri e che non rende monotona la visita anche se si decide di visitarli tutti. Io ho deciso di dedicare due giorni alla visita dei villaggi d’acqua, ritornando ciascuna sera a Shanghai.

Suzhou giardino del maestro delle reti

Il primo giorno sono partita alla volta di Suzhou e di Tongli; è la scelta più facile perché sono i villaggi più vicini a Shanghai, raggiungibili anche col treno, e con attrazioni molto caratteristiche, ma il rovescio della medaglia è che sono molto affollati di turisti cinesi, e i cinesi sono tanti. Il secondo giorno l’ho dedicato a Wuzhen e Xitang.

Suzhou

Suzhou non è una città d’acqua nel senso stretto dei piccoli villaggi sui canali come Tongli o Wuzhen, ma il suo centro storico è attraversato da una fitta rete di canali navigabili. La differenza principale è che Suzhou è una grande città (oltre 10 milioni di abitanti), moderna e con quartieri storici ben conservati.

I suoi canali sono integrati nella trama urbana e affiancati da giardini classici patrimonio UNESCO, come il giardino dell’umile amministratore e il giardino del maestro delle reti.

Questi giardini sono anche il motivo principale per cui viene visitata; al contrario di quello che ho detto per le città d’acqua, i giardini si assomigliano tutti tra di loro, e nonostante ce ne siano di più famosi il mio consiglio è quello di scegliere quelli meno frequentati e che permettono di rilassarsi nella tipica atmosfera di armonioso equilibrio che li contraddistingue, senza che in ogni fotografia restino inquadrate centinaia di persone a coprire i dettagli della composizione.

Provate a immaginare perché Suzhou racchiude così tanti splendidi giardini. Anticamente, la città ricca di traffici commerciali aveva investito molto nelle scuole e il livello alto  di cultura faceva sì che molti ricchi cittadini diventassero importanti funzionari dell’imperatore, che al termine della loro carriera tornavano alla città natale, desiderosi di circondarsi nell’ultimo periodo della loro vita di bellezza: per costruire un giardino così studiato e particolare non basta essere ricchi, bisogna essere colti e amanti del bello e della raffinatezza.

 Il giardino del maestro delle reti

il giardino del maestro delle reti risale alla dinastia Song, XII secolo, ma è stato restaurato e ampliato sotto i Qing. Si chiama così, perché il figlio del ricco committente cadde un giorno nel lago e rischiò di annegare, ma fu salvato da un pescatore, in onore del quale il giardino prese il nome del maestro delle reti.

È il più piccolo dei giardini classici di Suzhou, ma anche uno dei più raffinati e armoniosi; la filosofia del piccolo che sembra grande consiste nel creare spazi che, pur ridotti appaiono vasti, grazie a prospettive, aperture e riflessi d’acqua; il giardino è costituito da padiglioni e sale aperte sullo stagno centrale, con ponticelli di pietra e rocce ornamentali disposte per richiamare i paesaggi naturali in miniatura; ci sono poi giardini interni più intimi e cortili silenziosi e un uso sapiente di finestre traforate per incorniciare degli scorci particolarmente belli.

Armonia

Il giardino del maestro delle reti è considerato un capolavoro di equilibrio e proporzione, perfetto per cogliere l’essenza dell’arte paesaggistica cinese senza perdersi in spazi enormi. Il concetto di bellezza e di armonia orientale è diverso dal nostro: ad esempio, al posto di una statua troverete una pietra singolare scolpita dalla natura in forme bizzarre, più irregolare e  mostruosa è e più è considerata attraente in quanto unica. Ed ancora è  la pietra ad essere levigata in lastre e incorniciata come un quadro per creare con le sue venature paesaggi di montagne e  fiumi.

I pittori hanno dipinto su carta di riso pannelli con fiori dai diversi significati, aironi, tigri, elefanti; in particolare le tigri sono state dipinte dal vivo perché per diverso tempo ospite di questi giardini è stata una tigre addomesticata che poi con l’avvento del comunismo è stata trasportata altrove ed è morta durante il viaggio; le sue ceneri riposano ancora all’ombra di un albero nel giardino.

Padiglioni e cortili, una poesia di acqua, pietra e alberi

Tra i vari laghetti dei cortili del giardino, quello che mi è piaciuto di più è dedicato alla festa lunare. Si dice che vi siano in quell’occasione quattro lune nel giardino: quella in cielo, quella riflessa nell’acqua, quella della pietra lunare che vi è rappresentata e quello del dolce moon cake che viene tradizionalmente servito.

I percorsi intorno ai cortili sono tutti a zigzag perché è credenza cinese che i fantasmi non possano girare gli angoli e il passaggio tortuoso serve quindi a seminare gli spettri.

Ci sono i padiglioni estivi dove passa l’aria per fare fresco e i padiglioni invernali che si affacciano su cortili ornati da sempreverdi perché la vista non sia mai su una natura spoglia anche durante il periodo freddo, ci sono gli ambienti per lo studio, per la meditazione, per il riposo, per l’accoglienza degli ospiti, e ciascun dettaglio è pensato secondo regole e filosofie precise.

Se potete tornare da Tongli a Souzhou, fermatevi per una visita serale al Giardino del Maestro delle Reti. Lanterne rosse illuminano i padiglioni, mentre musicisti in abiti tradizionali suonano melodie antiche, regalando un momento magico e senza tempo.

Pingjiang Road: il fascino dei canali

Per il resto Suzhou ha  quartieri d’acqua molto suggestivi come quelli intorno a Ping Jang road e Chan Tang Street, che offrono la sensazione di un piccolo villaggio ma con più servizi e infrastrutture. In pratica Suzhou può far vivere l’esperienza del canale ma senza uscire dalla città, però non c’è la stessa atmosfera rurale e raccolta dei veri villaggi d’acqua.

A pochi minuti dal giardino, Pingjiang Road è una strada storica che corre lungo un canale. Qui potente passeggiare tra teahouse tradizionali, gallerie d’arte e negozi di artigianato. Un breve giro in barca vi permetterà di osservare la vita locale da una prospettiva unica. Io non ho potuto farlo perché tutta la zona di Shanghai era appena uscita da un tifone e c’era ancora l’allarme tsunami, così avevano interdetto il traffico alle barche.

Tongli

Prima di pranzo, è il momento per trasferirsi con mezz’ora circa di macchina a Tongli, vero villaggio completamente d’acqua.

Con oltre mille anni di storia, mantiene intatta la sua rete di canali, i ponti di pietra e le case bianche dai tetti grigi, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva nella cultura del Jiangnan.

Un po’ di storia

Le origini di Tongli risalgono alla dinastia Song, ma il villaggio ha conosciuto il suo massimo splendore durante le dinastie Ming e Qing, quando ricchi mercanti e funzionari vi costruirono dimore eleganti e giardini raffinati. La sua posizione strategica, circondata da cinque laghi e attraversata da quindici canali, ha fatto sì che fosse chiamata “la Venezia dell’Est”.

La vita sui canali

A Tongli, il ritmo è lento e rilassato. Le barche scivolano sull’acqua tra casette bianche o di legno piccole e a volte modeste . Vivere sull’acqua e scomodo, tanta umidità, spazi ristretti, pochi servizi, e non sempre il romanticismo ripaga. Il turismo però rende bene, e lungo  le banchine  è pieno di negozietti di artigianato e souvenir e di ristorantini con le loro decorazioni colorate.

Tuttavia uno degli aspetti più belli di Tongli è che, nonostante il turismo, continua a essere un villaggio vissuto: donne stendono panni lungo i canali, anziani giocano a mahjong sotto i portici, bambini corrono sui ponti. Lontano dalle vie principali, il silenzio è rotto solo dal rumore dell’acqua e dal canto degli uccelli.


Rispetto a Suzhou, l’atmosfera qui a Tongli cambia: il villaggio è più raccolto e poetico, con ponti centenari e canali che riflettono le facciate bianche delle case tradizionali.

Vi sono alcune belle  dimore storiche,  come la Casa di Chongben Hall, ricca di intagli in legno e pietra, e tanti piccoli templi antichi che si incontrano lungo le vie.

Ristorantini tipici

Per pranzo scelgo un piccolo ristorante che serve specialità locali come i noodles, i ravioli al vapore, la zuppa di ostriche e tofu e il pesce in salsa agro-dolce. Il pesce proveniente dal. Icino lago Tahiu è proprio fresco, e pescato in maniera molto particolare: su di una barca due cormorani ammaestrati aspettano i loro padroni per uscire a pesca insieme.

Vi raccomando di provare, anche solo per la bella atmosfera, i ristorantini che costeggiano i canali di Tongli, in cui potete pranzare per pochi soldi e, se vi fermate a cena, godere dello spettacolo delle lanterne che illuminano l’acqua.

I Tre Ponti della fortuna

Il simbolo di Tongli sono i Tre Ponti: Taiping (Pace), Jili (Fortuna), Changqing (Longevità)

Secondo la tradizione, attraversarli tutti e tre porta pace, prosperità e lunga vita. Ancora oggi, gli abitanti li percorrono nei momenti importanti della vita, come matrimoni e nascite, e compleanni delle persone molto anziane, che sono considerati particolarmente significativi. Io naturalmente non mi sono sottratta al rito, tuto ciò che porta pensieri positivi va sfruttato.

Museo del sesso  e della cultura

Ho visitato un curioso museo del sesso e della cultura, uno pensa chissà che cosa ma è interamente dedicato al matrimonio; ci sono gli abiti tradizionali usati dagli sposi , gli oggetti per la vita quotidiana che venivano regalati, i documenti che firmavano e la ricostruzione della cerimonia; mi ha colpito vedere le scarpine piccolissime delle donne, poco più che da bambole, frutto dell’usanza di storpiare il piede  da bambine nell’idea che un piede più piccolo portasse a un matrimonio migliore.

Tuisi Garden

Oltre ai canali e ai ponti, visitate il Tuisi Garden, un piccolo gioiello paesaggistico con laghetti, rocce e padiglioni che richiamano lo stile dei giardini di Suzhou. L’atmosfera è più intima e rurale, lontana dal traffico delle grandi città. Patrimonio UNESCO insieme agli altri giardini classici del Jiangnan, il Tuisi Garden è il cuore culturale di Tongli.

Tuisi Yuan – foto di Zossolino, su licenza Creative Commons

Costruito alla fine del XIX secolo da un funzionario in pensione, il nome significa “ritirarsi per riflettere”.
Il giardino è un capolavoro di equilibrio: padiglioni affacciati sul laghetto, ponticelli, rocce scolpite e piante accuratamente disposte per evocare scenari naturali in miniatura. Passeggiare tra i suoi sentieri significa immergersi in una filosofia che unisce arte, natura e meditazione.

Una giornata che resta nel cuore

Tongli e Suzhou non sono solo luoghi pittoreschi, ma icone di armonia dove il tempo sembra essersi fermato. A due passi dall’ipermodernita di Shanghai, tra ponti di pietra, acque tranquille e giardini raffinati, offrono un’immersione nella cultura tradizionale cinese che resterà impressa anche nella vostra memoria.

Informazioni pratiche

  • Come arrivare:

    • Da Shanghai a Suzhou treno veloce per Suzhou (25-35 min) poi taxi o Didi per gli spostamenti locali

    • Da Suzhou a Tongli autobus diretto (40 min) o taxi (30 min).
  • Orari Tongli: 7:30 – 17:30 (alcune aree visitabili anche la sera)

  • Biglietti Suzhou : Giardino del Maestro delle Reti ~40 RMB; Tongli ~100 RMB (ingresso a più attrazioni).

  • Biglietto unico Tongli: ~100 RMB, include l’accesso al Tuisi Garden e ad altre attrazioni. potete acquistarlo online sul sito ufficiale della cittadina

  • Periodo migliore: primavera (marzo-maggio) e autunno (settembre-novembre) ma piacevole anche in estate , salvo il rischio di pioggia.

    Consigli per la visita

    • Arriva presto per evitare le comitive.

    • Dedica almeno 3-4 ore  a ciascuna delle due  cittadine per goderti sia le attrazioni principali che le stradine meno battute.

    • Prova uno spuntino locale a Tongli e non a Suzhou

    • Se puoi, fermati fino al tramonto a Tongli: la luce dorata sui canali è indimenticabile. In alternativa torna a Suzhou per una visita serale al giardino del maestro delle reti soprattutto se sono previste rappresentazioni. Ultimo treno per Shanghai intorno alle 21.30-22.00

 

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