Arrivare ad Auckland in inverno, che coincide con la nostra estate, significa incontrare una città che vive con un passo diverso dal nostro, quasi dilatato. Le giornate iniziano tardi e finiscono presto: i negozi aprono più tardi di quanto siamo abituati in Europa e la sera si svuotano in fretta, lasciando le strade tranquille, a volte persino troppo silenziose.
Quando in Italia inizia il movimento serale, qui si pensa ad andare a dormire. La dimensione che Auckland trasmette è quella di una cittadina provinciale cresciuta di colpo, sospesa tra modernità e lentezza.

Il porto di Auckland e le vele dell’America’s Cup
Il cuore della città pulsa sul porto. Lì, tra i lampioni rossi che illuminano il lungomare, si respira la vera anima di Auckland. Passeggiando per la città si viene istintivamente attratti lì, e il Viaduct Harbour e il Wynyard Quarter sono il punto d’incontro tra residenti e viaggiatori: caffè affacciati sull’acqua, il profumo del fish & chips che si mescola con quello del caffè tostato, la musica dal vivo che a volte accompagna la serata, una varietà di locali multietnici, gli oyster bar dove degustare le famose ostriche locali.

Il mare è protagonista assoluto, con file di barche a vela e da regata, pronte a prendere il largo. Alcune sono le stesse che hanno partecipato alle leggendarie sfide dell’America’s Cup e oggi offrono l’emozione di un giro turistico in mare, per provare sulla propria pelle la sensazione del vento che gonfia le vele e il fruscio dell’acqua che taglia lo scafo.
Poco distante, il Museo Marittimo custodisce storie di navigatori e imprese oceaniche, perfetto per entrare davvero nello spirito di una città che deve tutto all’oceano.

Passeggiando lungo il lungomare, si incontrano anche archi in stile maori che salutano i viaggiatori, segni che uniscono modernità e radici culturali. L’atmosfera è resa ancora più suggestiva dai lampioni rossi che illuminano la passeggiata notturna, creando riflessi sull’acqua.

Dal ponte pedonale di Wynyard Crossing lo sguardo si apre sullo skyline della città, con la Sky Tower che svetta tra i grattacieli. Se si ha voglia di camminare tanto e di rendersi conto di come sia fortunata la posizione di Auckland sul mare, ecco il Coast to Coast Walkway, lungo 16 km, che collega il Viaduct Harbour con il Manukau Harbour.

Il centro cittadino tra storia e modernità
Il Ferry Terminal Building di Auckland è un edificio storico di 5 piani,del 1912, vicino al porto, all’inizio di Queen’s Street , che riporta ad un’epoca rapidamente passata, e testimonia l’importanza dei traffici commerciali marittimi nella prima metà del seccolo scorso.

La strada principale è la Queen Street, che corre perpendicolare dal mare verso l’interno. Qui accanto ai palazzi coloniali e alle piazze storiche, si ergono torri moderne di vetro e acciaio. Un contrasto che non stona: racconta l’equilibrio tra il passato e la crescita recente della città.

Di antico in realtà è rimasto poco, probabilmente nei decenni scorsi non c’è stata molta cura per la conservazione del passato, e lo spazio prezioso di questa baia è stato sfruttato intensamente a scapito degli edifici più bassi di un tempo, che sono stati abbattuti per far posto a grattacieli.

Molti europei lavorano ad Auckland, attratti da stipendi competitivi e da una vita meno frenetica. Eppure, accanto a questo volto sereno, emerge anche una realtà sociale più dura: nelle vie del centro si incontrano numerosi senzatetto, spesso di origine maori o aborigena, che testimoniano contraddizioni profonde.
Le chiese di Auckland
La città custodisce anche luoghi di spiritualità che, anche se non particolarmente antichi, colpiscono per la loro pulita eleganza architettonica incastonata tra moderni grattacieli.

In particolare la chiesa di St. Patrick, qui sopra, è la cattedrale cattolica, mentre St. Matthew, nella foto sotto, simbolo religioso architettonico della città, con la sua torre gotica, è la cattedrale anglicana.

La Sky Tower e l’arte urbana
Il simbolo più riconoscibile resta la Sky Tower, che con i suoi 328 metri domina l’intera città. Salire fino alla cima regala una vista spettacolare sulle baie e sulle isole.

Camminando per le vie, non mancano tocchi di creatività: murales che colorano i palazzi e installazioni urbane che raccontano l’anima contemporanea della città.

Sapori di Auckland
Il freddo invernale ci ha fatto gustare ancora di più la cena nei locali caldi. Ecco i cibi più caratteristici in cui mi sono imbattuta.
Fish & Chips sono un piatto amatissimo e sempre presente sul lungomare, croccante e perfetto da gustare guardando il porto. A Auckland c’è anche un popolare animatissimo fishmarket dove li vendono appena sfornati.
Le Green-lipped mussels (cozze verdi) sono tipiche della Nuova Zelanda, grandi e dal sapore intenso, cucinate al vapore o gratinate.
Le Pies salate sono tortini ripieni di carne (agnello, pollo, manzo) o verdure, lo street food più diffuso.
La Kumara è una patata dolce neozelandese, servita arrostita o in purea.
La Pumpkin soup è una zuppa di zucca calda, ideale nelle giornate fredde d’inverno.
Roast lamb – l’agnello arrosto è considerato il piatto nazionale, spesso accompagnato da menta o verdure di stagione.
Whitebait fritters – frittelle di piccoli pesciolini (i bianchetti), specialità costiera molto amata.
Tra i dolci mi hanno colpito l’ Hokey Pokey ice cream – gelato alla vaniglia con granella di caramello croccante, un dolce iconico che trovi ovunque, e la Pavlova – dolce tipico delle feste: meringa croccante fuori e morbida dentro, decorata con panna e frutta fresca (kiwi, fragole, passion fruit).

Souvenir
Per i souvenir, Auckland offre artigianato e cultura: gioielli in giada (pounamu), intagli in legno maori, insieme al celebre miele di manuka e alla cioccolata Whittaker’s, e poi uccelli kiwi in tutte le declinazioni, maglioni in alpaca, e opossum (il simpatico animaletto che si è rivelato infestante per la Nuova Zelanda) molto costosi ma morbidissimi,
Verso Hobbiton, Rotorua e Waitomo
Se volete saperne di più su cosa fare ad Auckland potete consultare il sito ufficiale della città.
Una visita guidata permetterà di ottimizzare il vostro tempo e le escursioni organizzate vi potranno far scoprire i dintorni di Auckland.
Per quanto mi riguarda, dopo un giorno ad Auckland, resta la sensazione di una città che è più porta d’ingresso che meta definitiva. Ma è proprio da qui che inizia il vero viaggio nell’Isola del Nord: Hobbiton, con la magia della Terra di Mezzo, Rotorua, con geyser e tradizioni maori, e le Waitomo Caves, con il cielo stellato sotterraneo creato dai vermi luminescenti.
